Divieti in zona castello, il Municipio nel mirino del consigliere comunale Fabrizio Sirica: «Così non risolvete niente». Intanto in Città è boom di disagiati, e manca il personale per aiutarli
LOCARNO – «Con quei cartelli repressivi non avete fatto che spostare i problemi da un posto all’altro». Il Municipio di Locarno è nel mirino del consigliere comunale Fabrizio Sirica. L’interrogazione inoltrata qualche settimana fa dal giovane socialista è di quelle al vetriolo. Sotto accusa, i divieti piazzati dalla Città nella zona di Piazza Castello. Divieto di consumare alcolici, di lasciare liberi i cani, di usare apparecchi sonori, di gettare i rifiuti per terra. «Una limitazione unica», tuona Sirica.
Il raduno dei casi sociali – La zona del Castello Visconteo e del Palacinema, nella quale nel recente passato erano soliti radunarsi diversi ragazzi disagiati e tossicodipendenti, è oggetto di una profonda e importante riqualifica. «Ecco perché circa un anno e mezzo fa avevamo optato per introdurre questi cartelli preventivi e deterrenti – spiega Niccolò Salvioni, capo dicastero servizi pubblici e sicurezza –. C’era un problema di ordine pubblico e, dal nostro punto di vista, le cose sono migliorate».
Incastrati da due apprendisti – Il fatto è che a fine agosto il Cantone ha dato ragione a due apprendisti che avevano ricorso contro una multa inflitta loro proprio in quella zona. Evidenziando che non ci sono le basi legali per piazzare quei divieti. Salvioni ribatte: «Non ci siamo pentiti di averli introdotti. Abbiamo fatto qualche errore nella procedura e adesso ci stiamo adeguando. Semplicemente si è badato più alla sostanza che alla forma».
“Piazza pulita” indigesta – Sirica non ci sta. «Perché, a causa di poche persone, bisogna limitare la libertà di tutti quanti? Quella è una zona d’incontro per decine di ragazzi. Che male c’è a bersi una birra o ad ascoltare musica in compagnia vicino al castello? Questi divieti sono sproporzionati. A me, inoltre, non va questo modo di fare “piazza pulita”. Dove sono adesso quei ragazzi disagiati? Non è nascondendo i problemi che li si risolve».
L’allarme – Interrogativo non da poco, quello sollevato dal giovane socialista. «La Città – fa notare Ronnie Moretti, capo dicastero socialità – ha due operatori sociali sul campo, a tempo pieno. Ma non bastano. Negli ultimi dieci anni il numero di persone in assistenza a Locarno è raddoppiato. Si tratta di un trend cantonale, ma noi l’abbiamo subito in maniera più marcata. Il problema dei disagiati c’è. Inutile negarlo. E da tempo stiamo cercando di risolverlo. Però ci mancano le risorse per avere un dialogo diretto con tutta questa gente».