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CANTONEIl bando favorisce i soliti noti? La Rsi ribatte: «Accusa ingenerosa»

02.10.19 - 12:20
Un giovane attore ticinese critica l'esito del concorso per le nuove serie tv. La replica del responsabile Produzione Fiction: «Comprendiamo la delusione per non essere stato scelto, ma...»
Il bando favorisce i soliti noti? La Rsi ribatte: «Accusa ingenerosa»
Un giovane attore ticinese critica l'esito del concorso per le nuove serie tv. La replica del responsabile Produzione Fiction: «Comprendiamo la delusione per non essere stato scelto, ma...»

COMANO - «Alla Rsi di trasparenza se ne vede ormai poca». A lanciare l’accusa è un attore ticinese, Sebastiano Pestoni, 26 anni e da 3 a Los Angeles dove sta coltivando il sogno hollywoodiano. All’origine del suo sfogo pubblico c’è l’esito del concorso lanciato dalla Radiotelevisione svizzera ad aprile per selezionare dei progetti di serie tv di fiction innovative ed originali. Secondo l’attore, la giuria alla fine avrebbe premiato i soliti nomi noti: «Questo concorso - scrive Pestoni - è stata un’occasione persa per introdurre voci nuove nel mercato cinematografico ticinese, consegnando un altro lucroso progetto in mani piuttosto familiari». 

Cosa diceva il bando - Ma Comano, per voce di Alessandro Marcionni, responsabile della Produzione Fiction, non ci sta e porta a propria difesa il bando di concorso e il regolamento in cui si precisava che «sarebbero stati presi in considerazione candidate e candidati con pregresse esperienze quali sceneggiatori o autori letterari, pur mantenendo come criterio principe nella scelta la qualità e le potenzialità del progetto presentato».

"Identificare" o "scoprire"? - Già, i criteri. Attore e produttore danno una lettura diametralmente opposta del senso della selezione. Per Pestoni è pacifico che l’intenzione di Rsi di «identificare» e «favorire la crescita di autori locali» andava letta come «scoperta» di sceneggiatori o autori da valorizzare. Per Marcionni, che assieme ad altri quattro professionisti era in giuria, è il territorio stesso a portare in un’altra direzione. Partendo da «un panorama audiovisivo che nella Svizzera italiana non può contare su grandi numeri», «la nostra ricerca non ha mai voluto né penalizzare, né tantomeno escludere autori e autrici che negli anni hanno già ottenuto un sostegno da parte nostra».

Non solo nomi noti - E contro la tesi di una Rsi, secondo Pestoni, interessata alla crescita «della sua piccola cerchia di conoscenze», il responsabile Produzione Fiction ribatte: «Non ci sembra generoso concentrarsi su due (Erik Bernasconi e Fabio Pellegrinelli, ndr) tra gli autori selezionati, quando i 5 progetti selezionati vedono coinvolti 7 autori, parte dei quali collaborano per la prima volta con Rsi». E quindi, «pur comprendendo la delusione di non far parte della rosa dei selezionati dopo averci proposto un progetto, non riusciamo però a riconoscerci nella posizione di Sebastiano Pestoni». Anche le cifre citate dall'attore, sarebbero da «relativizzare» perché «attribuite come investimenti su progetti (e non alle singole persone):  progetti diventati realtà anche grazie al sostegno di altre istituzioni».

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