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CANTONERicchi sempre più ricchi: «Ecco da dove nasce la politica del rancore»

24.09.19 - 06:05
Nel nostro cantone il coefficiente Gini che misura la disuguaglianza nella ripartizione della ricchezza è cresciuto più che altrove in Svizzera. La lettura dell’economista Marazzi
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Ricchi sempre più ricchi: «Ecco da dove nasce la politica del rancore»
Nel nostro cantone il coefficiente Gini che misura la disuguaglianza nella ripartizione della ricchezza è cresciuto più che altrove in Svizzera. La lettura dell’economista Marazzi

LUGANO - S’allarga in Svizzera il fossato tra chi ha tanto (troppo) e chi non ha nulla, mentre il Ticino ottiene il poco invidiabile primato di cantone dove questa tendenza è più marcata. A dirlo è un’analisi dell’Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC) sui dati fiscali raccolti tra il 2003 e il 2015. 

La fotografia della ricchezza - Dodici anni in cui la fortuna elvetica complessiva è lievitata da 1.033 a 1.792 miliardi di franchi, pari a un pro capite di 215’166 franchi (in Ticino 178’400). Ovviamente teorico, perché il 24,53% dei contribuenti non possiede alcun patrimonio. I contribuenti con più di un milione di franchi sono il 5,72%, quelli che superano i dieci milioni lo 0,28%. I primi coprono il 66,59%, i secondi il 30,34% del patrimonio netto imponibile del Paese.

Ticino spicca (in peggio) - Ma se queste cifre danno solo la vertigine, è l’evoluzione del cosiddetto coefficiente di Gini sui patrimoni a tratteggiare un Ticino a tinte particolarmente fosche. È nel nostro cantone che il coefficiente, che misura la disuguaglianza nella distribuzione dei patrimoni, è cresciuto di più nel periodo 2003-15.

Le cause per l’economista - Dati che non stupiscono l’economista Christian Marazzi, docente alla Supsi, che ha studiato a fondo i fenomeni della povertà. «La forchetta della disparità - spiega lo studioso - si è allargata sotto l’influsso delle politiche fiscali che hanno aumentato la ricchezza ai vertici della piramide, da un lato, e delle politiche salariali molto penalizzanti per i residenti, dall'altro». 

Tra rancore e populismi - Starebbe ovviamente ai politici correggere la disparità rilevata dagli analisti. «Qui si annidano alcuni fenomeni sociali e politici emersi negli ultimi anni - sostiene Marazzi -. Una forte crescita del populismo come declinazione politica del rancore. Che nasce dall’aumento delle disuguaglianze. Non ci si può lamentare del populismo senza affrontare il problema alla radice». 

I rischi per la coesione sociale - Che il Ticino primeggi per crescita delle disparità non stupisce l’economista: «Il nostro è il cantone più populista della Svizzera. Mi sembra ci sia una simmetria assolutamente perfetta tra politica e ridistribuzione dei redditi». Se persiste la sottovalutazione, afferma in conclusione, «il rischio è di arrivare a un momento in cui il processo non è più reversibile. E si giunge alla disgregazione della coesione sociale».

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COMMENTI
 

fromrussiawith<3 4 anni fa su tio
Concordo con quanto alcuni commentatori hanno scritto; fa venire la nausea ogni qualvolta che il “populismo” viene messo in luce negativa, associato quasi esclusivamente alla destra, o associato ad una corrente politica. Il populismo è il risultato dell’incongruenza tra chi crede di conoscere sé stesso e i bisogni della popolazione e i bisogni reali della popolazione e chi costui è veramente in realtà. Molti politici che vengono eletti sono ingenui, poveri di esperienze di vita, immaturi a livello di crescita umana e intrapersonale; di professori immaturi ne abbiamo conosciuti a migliaia che credono con le loro teorie apprese all’università di poter comprendere il popolo; una persona non la si comprende con delle teorie, la si conosce volendogli bene e non facendola sentire in colpa. L’economista qua sopra ne è un esempio, gli economisti interpretano tutto l’aspetto umano/sociale attraverso le teorie economiche; ogni comportamento umano è in relazione ad un fattore economico, punto. Questa è una delle ragioni della crescita del populismo, il popolo che si sta svegliando che comincia ad essere informato e meno credulone… il populismo non morirà di certo con la sconfitta di Trump, Boris, Salvini, etc,

Libero pensatore 4 anni fa su tio
Risposta a fromrussiawith<3
Il populismo invece spopola proprio tra i creduloni, ovvero quelle persone che sono convinte di poter risolvere problemi complessi con soluzioni semplici. Quello che credono di risolvere il dumping con “prima i nostri” o con il salario minimo. Si tratta spesso di persone che non hanno gli strumenti e le conoscenze per capire ragionamenti più complessi. Mi rendo conto che il mio post suona vagamente classista, ma questa è la realtà dei fatti. Ma non servono le parole per dimostrare quanto affermo. È sufficiente andare a vedere chi governa e fare delle valutazioni molto pratiche. Ad esempio possiamo vedere tutti che da quando la lega ha la maggioranza relativa in numero di frontalieri è aumentato, così come fenomeni come il dumping e alte belle cose. Tutto questo nonostante questo movimento abbia fatto delle lotta al frontalierato uno dei suoi cavalli battaglia. Spesso poi il populista è una persona estremamente rigida e poco incline all’autocritica per cui raramente cambia idea.

Lore62 4 anni fa su tio
Risposta a Libero pensatore
Mi spiace ma il populismo (utilizzato per sminuire l’avversario), nasce da movimenti politici che VOGLIONO cambiare lo stato DISASTROSO delle cose, cioè rendersi portavoce delle istanze del popolo; lavorare per migliorare le condizioni degli strati più deboli della società, in un ambiente politico dominato da economia e finanza, in cui la voce dei cittadini ha sempre meno peso. I problemi complessi sono stati causati o meglio creati, da chi ha VOLUTO un mercato selvaggio di lavoratori da sfruttare, con l'unico scopo di ANNIENTARE il costo del lavoro con la "libera circolazione dei disperati", e ci sono riusciti! Non penserai che chi ha generato questa triste situazione, abbia per caso intenzione di tornare indietro??

Libero pensatore 4 anni fa su tio
Risposta a Lore62
A me risulta che l’UDC sia un partito che faccia gli interessi della finanza e della grande impresa. Basta vedere chi sono i suoi rappresentati. Io non credo che questi partiti abbiano l’intenzione di difendere i deboli, io credo invece che vogliano imbrogliarli. Ma sono punto di vista, quindi io rispetto quello che dici, anche se non lo condivido. Penso poi che non sia possibile tornare indietro nel tempo, ma che piuttosto di debba prendere atto della realtà è gestirla con strumenti nuovi. Le ricette che propongono di tornare al passato sono favole, utopie irrealizzabili e chi le racconta lo sa benissimo

Libero pensatore 4 anni fa su tio
Se consideriamo che verosimilmente in queste statistiche il valore degli immobili è stato determinato dal valore fiscale e il patrimonio netto considera anche i debiti, il divario cresce ulteriormente. E non di poco. Non c’è molto da dire, purtroppo chi è causa del suo male pianga se stesso.

Maxy70 4 anni fa su tio
La situazione ticinese è sicuramente falsata. La fascia dei ricchi è composta in buona parte dai residenti benestanti, provenienti da fuori cantone, che vengono a godere la meritata pensione al sole del Ticino e a incrementare il lavoro dei grotti. Ben vengano e portino indotto, mentre i Ticinesi, per comprensibili motivi, mangiano e fanno spesa in Italia. Aggiungiamo quindi anche i facoltosi stranieri, che cercano tranquillità, sicurezza e discrezione nel nostro paesello, anima latina e organizzazione svizzera. Bene anche loro (mafiosi in fuga a parte!!), se creano indotto e un gettito fiscale. L’unico inconveniente è che tutti questi acquirenti ad alta disponibilità finanziaria fanno lievitare un mercato immobiliare già difficilmente accessibile al comune Signor Bernasconi.

Lore62 4 anni fa su tio
Risposta a Maxy70
...è per questo che si cerca di attirarli con LAUTI sconti sulla fiscalità, chiaramente TOGLIENDO ai residenti lavoratori quello che manca... Buffo vedere come viene utilizzata spesso la parola "populismo", ormai si è passati ad usarla per RIDICOLIZZARE gli argomenti degli avversari...

Lore62 4 anni fa su tio
Hihihi...si alternano a cadenza regolare gli articoli del "Cresce la disuguaglianza fra ricchi e poveri, soprattutto in Ticino" e "Ricchi sempre più ricchi"... XD

shooter01 4 anni fa su tio
sempre la solita propaganda contro il cosiddetto populismo visto in chiave negativa, perchè non fa comodo proprio ai coloro che detengono la ricchezza, e che sono in cerca di un modo per aumentare ancora la disparità. La verità gli unici a giovare di queste scellerate politiche di apertura e spreco di soldi in aiuti a non si sa bene chi, sono le classi dominanti,

sedelin 4 anni fa su tio
marazzi ha ragione, ma nessuno lo ascolta.

bimbogimbo 4 anni fa su tio
Un altra chiave di lettura potrebbe essere... + immigrati, che di norma sempre che lavorino, non prendo salari stellari +frontalierato, che incentiva il dumping salariale = minore potete d’acquisto e + gap salariale in Ticino.

Dioneus 4 anni fa su tio
Siamo già giunti alla disgregazione di qualsiasi tessuto sociale
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