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CANTONESondaggio interno pilotato, Sunrise conferma

18.09.19 - 09:30
Un legale dell’azienda ammette l’irregolarità in uno shop ticinese. Dove il gerente avrebbe fatto pressioni sui dipendenti durante la compilazione, in teoria anonima, dell’indagine interna
Sondaggio interno pilotato, Sunrise conferma
Un legale dell’azienda ammette l’irregolarità in uno shop ticinese. Dove il gerente avrebbe fatto pressioni sui dipendenti durante la compilazione, in teoria anonima, dell’indagine interna

LUGANO - Schiarite dall’alto in Sunrise dopo che negli scorsi mesi era emerso un pesante malessere riguardante la gestione del personale negli shop ticinesi. La maretta era divenuta pubblica ad inizio agosto, quando lo stesso sindacato syndicom aveva confermato l’esistenza di alcuni problemi. Tra questi, oltre al licenziamento contestato di sei collaboratori di lungo corso, sotto i riflettori era finito un sondaggio interno sulla soddisfazione dei dipendenti. 

Il fatto era venuto alla luce, a gennaio, grazie al servizio di email anonimizzate - chiamato Viva Sunrise - che la stessa azienda di telefonia mette a disposizione dei suoi 1615 impiegati. Secondo l’anonimo dipendente, ai gerenti della regione sud sarebbe stato “consigliato” di gettare un occhio ai collaboratori durante la compilazione del sondaggio. Ma in uno shop del Sottoceneri (citato nella email), continua il dipendente, «il gerente è andato oltre. Si è messo accanto ad ogni collega facendo insieme a lui il sondaggio. Il venditore non era spontaneo e sincero, dunque ha dato voti non corretti per paura delle eventuali ritorsioni da parte del suo superiore».

La segnalazione non è caduta nel vuoto e un’altra successiva email - di cui Tio.ch/20Minuti è in possesso - conferma che le presunte irregolarità nella compilazione del sondaggio Gallup ci sono state. Almeno in un caso, verosimilmente quello citato sopra. «Abbiamo concluso la nostra inchiesta e parlato con le persone coinvolte - scrive uno dei legali dell'azienda -. Abbiamo scoperto che c’è stato un caso confermato, in cui i dipendenti non hanno potuto rispondere al sondaggio Gallup da soli e senza venire influenzati». Quanto alle misure adottate l’avvocato aggiunge che «i rispettivi superiori sono stati informati e decideranno come trattare la situazione. Inoltre le HR (le risorse umane) pianificano di migliorare in futuro l’indagine sui dipendenti». Aspetto quest’ultimo che l’azienda guidata dal Ceo Olaf Swantee mostra di considerare con grande attenzione. Basti vedere sul loro sito il certificato che l’azienda ha ottenuto dal marchio “A Great Place to Work” come miglior datore di lavoro durante il mese d’agosto 2019. Ora si tratta di convincere anche i quadri intermedi.

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