Cerca e trova immobili
Inghiottiti dalla montagna: 57 chilometri da brivido

BELLINZONAInghiottiti dalla montagna: 57 chilometri da brivido

30.08.19 - 17:10
La galleria di base del San Gottardo ci cambierà davvero la vita? Intanto, la sta cambiando a chi guida i treni. Il video reportage dalla cabina del macchinista
Tio/D.Giordano
Il macchinista Massimo Marta nella cabina di guida.
Il macchinista Massimo Marta nella cabina di guida.
Inghiottiti dalla montagna: 57 chilometri da brivido
La galleria di base del San Gottardo ci cambierà davvero la vita? Intanto, la sta cambiando a chi guida i treni. Il video reportage dalla cabina del macchinista

BELLINZONA – La galleria di base del San Gottardo cambierà la vita agli svizzeri? È lo slogan che, da anni, le autorità portano avanti con orgoglio. Intanto, la sta cambiando ai macchinisti. A chi, i treni, li guida. Più tecnologia. Più traffico. Nuovi orari. E anche più adrenalina. Perché percorrere il tunnel ferroviario più lungo del mondo, con i suoi 57 chilometri, non è un’emozione da poco. Tio/ 20 Minuti ha ripreso la tratta tra Bellinzona e Arth-Goldau direttamente dalla cabina del conducente. «Tunnel come questo – spiega il macchinista Massimo Marta – hanno fatto diventare la nostra nazione più piccola».

Rivoluzione ferroviaria – La Svizzera è confrontata con una vera e propria rivoluzione ferroviaria. Le tratte, grazie alle nuove gallerie e ai nuovi percorsi, si sono ridotte. «Gli spazi di percorrenza – dice Marta – sono minori rispetto al passato. Questo significa che in una giornata possiamo fare anche più corse. Per me è un lavoro fantastico. Affascinante. Ho cominciato 10 anni fa, perché mi piaceva viaggiare. Non potrei più farne a meno. Le nuove tratte ci stanno facendo, tra l’altro, conoscere nuove parti della Svizzera».

Due dita in segno di saluto – Intanto, il treno parte. Col macchinista è vietato parlare. Anche se notiamo che ogni volta che incrocia un altro convoglio alza due dita in segno di saluto. Si procede su su, lungo la Riviera. A un certo punto, all’altezza di Pollegio, si entra nella pancia della montagna. La temperatura si alza un po’. Ma subito scatta l’impianto di aerazione.

Dentro lo stomaco della montagna – «Percorrere il tunnel ferroviario più lungo del mondo è un orgoglio – sostiene Mirko Frizzarin, capo macchinista per le Ferrovie Federali Svizzere (FFS) –. È tecnologicamente avanzato, con grandi sistemi di sicurezza. A Faido e a Sedrun abbiamo due stazioni multifunzionali che, in caso di problemi, ci permettono di fare evacuare l’utenza».  

Velocità massima a 200 chilometri orari – Il treno viaggia alla velocità massima di 200 chilometri orari. Dalla centrale operativa arriva un segnale. Frizzarin spiega: «Probabilmente gli specialisti hanno constatato che davanti c’era traffico. Per far sì che il tutto proseguisse in maniera fluida è stato dunque  consigliato al macchinista di ridurre la velocità».

Spesso in ritardo, ma stavolta in anticipo – Si rivede la luce. Siamo ormai su territorio urano. Il treno è addirittura in anticipo rispetto agli orari. Ci scappa, per forza, la battuta. Come è possibile, visti i ritardi di cui le FFS sono spesso accusate? Frizzarin risponde con ironia, ma anche con professionalità: «I ritardi ci sono perché, da una parte, è aumentato il traffico ferroviario, dall’altra sono in corso cantieri che porteranno a grossi miglioramenti in futuro. Nonostante ciò, restiamo tra i Paesi più puntuali al mondo dal punto di vista ferroviario ».

Il mondo che cambia – Eppure, si continua a dire che le FFS non sono più quelle di una volta. «Ma è vero che le FFS non sono più quelle di una volta. È cambiata la società. È anche cambiata l’offerta. Molto più ampia rispetto al passato».

La grande famiglia – Arriviamo ad Arth-Goldau, uno dei crocevia della Svizzera. La nostra corsa è finita. Ultima battuta con Marta, che prosegue il suo tragitto verso Lucerna. «La giornata per me è ancora lunga. Il saluto agli altri treni? Ognuno ha il suo gesto distintivo. Io alzo due dita. Ma c’è chi ne alza quattro. Siamo come una grande famiglia».  

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE