Rapporto del Servizio d’inchiesta svizzero sulla sicurezza SISI relativo a un deragliamento verificatosi il 5 novembre del 2015 sul Piano del Vedeggio
MANNO - I mezzi frenanti indipendenti erano insufficienti per assicurare i cinque vagoni merci. Lo sostiene il Servizio d’inchiesta svizzero sulla sicurezza SISI, che oggi ha pubblicato un rapporto relativo a un deragliamento verificatosi il 5 novembre del 2015 su un binario in zona industriale a Manno.
Quel giorno una squadra di manovra della FFS Cargo aveva spinto il gruppo di carri sul binario di raccordo a Lugano Vedeggio, fino davanti al cancello d’ingresso di un’azienda. La pendenza del binario, in quel punto, è del 12 per mille. Dopo lo sgancio della locomotiva, i carri erano frenati automaticamente. E sotto l’ultimo asse era stata posizionata una doppia staffa di arresto.
Il personale dell’azienda di Manno aveva in seguito avviato l’operazione per spostare i carri nell’area aziendale. Per questo erano stati allentati i freni. La doppia staffa non era però riuscita a mantenere in posizione i vagoni, che acceleravano lungo la discesa. I vagoni avevano attraversato due passaggi a livello dotati di croci di Sant’Andrea ed erano deragliati prima del punto di raccordo. Nessuno era rimasto ferito.
L’inchiesta del SISI ha evidenziato che i dipendenti dell’azienda «non avevano ricevuto alcuna apposita formazione, non erano seguiti nello svolgimento delle loro operazioni coi veicoli ferroviari e quindi non possedevano le conoscenze di base in materia di frenatura e assicuramento dei veicoli». Il Servizio d’inchiesta raccomanda quindi alle imprese di trasporto ferroviario «di verificare se le regole contrattuali vengono rispettate nella prassi anche su altri binari di raccordo». E ai gestori di binari di raccordo «di assicurarsi che tutti i loro addetti al servizio di manovra abbiano concluso le formazioni e gli esami necessari».