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CANTONEScatta la corsa al fungo… quindici intossicati nel 2018

16.08.19 - 09:04
Sui social è già “porcinomania”. L’esperto: «La gente s'ingozza e poi sta male. I casi gravi da Amanita falloide? Un paio all'anno in Ticino». Il medico: «Uno-due esemplari possono già essere letali»
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Scatta la corsa al fungo… quindici intossicati nel 2018
Sui social è già “porcinomania”. L’esperto: «La gente s'ingozza e poi sta male. I casi gravi da Amanita falloide? Un paio all'anno in Ticino». Il medico: «Uno-due esemplari possono già essere letali»

LUGANO - I “trofei” fotografici esibiti sui social testimoniano che è iniziata la corsa al porcino. A fine stagione i più ne escono incolumi, anche se lo scorso anno in Svizzera ci sono state cinquecento-seicento intossicazioni da funghi (numeri del 145, il servizio d'urgenza di Tox info suisse). La maggior parte delle segnalazioni arriva dai cantoni d'oltralpe (Zurigo e Berna su tutti), nel 2018 dal Ticino hanno chiesto aiuto in quindici.

Mai ingozzarsi - «Quasi tutti i problemi sorgono dopo aver consumato boleti» sottolinea Francesco Panzini, presidente della Vapko Svizzera italiana, l’associazione che riunisce attualmente 38 controllori ufficiali dei funghi. «Il più delle volte - prosegue l’esperto - è dovuto al fatto che la gente si ingozza. Non dimentichiamo che il fungo a tavola è un complemento. Guai passare dalla “polenta e funghi” ai “funghi con polenta”. Ma anche i funghi malcotti possono dare problemi e in aumento sono le intolleranze».

Il buono, il brutto… e il cattivo - Ma poi, come in un film, tra i buoni spuntano i cattivi. «Per fortuna sono casi rari, però in media ogni anno in Ticino un paio di persone intossicate da Amanita falloide ci sono. Mi succede di venir chiamato dall’ospedale per stabilire di che fungo si tratti» dice Panzini.

Il fattore tempo - I sintomi si colgono spesso tardi, diverse ore dopo l’ingestione del fungo velenoso. Il fattore tempo risulta così decisivo per limitare i danni nel paziente. I numeri bassi non devono far allentare la guardia: «Anche perché in Europa - ricorda il prof. dr. med. Alessandro Ceschi, direttore medico e scientifico dell’Istituto di scienze farmacologiche della Svizzera italiana all’EOC - si contano pur sempre una cinquantina di decessi all’anno per ingestione di funghi contenenti per lo più Amatossine. Anni fa la mortalità di queste intossicazioni (quelle da Amatossina, ndr) raggiungeva il 50 per cento, oggi con i trattamenti avanzati si è scesi al di sotto del 10%. Ma la presa a carico deve rimanere rapida e aggressiva».

La mappa dei veleni - Le specie tossiche presenti in Ticino sono meno di venti. Ma i killer principali restano le Amanite (quelle velenose, beninteso): «I gruppi di tossine fungine oggi conosciuti - spiega il medico - sono dodici, contenuti in diverse specie, e sono all’origine di quattordici sindromi cliniche. La più importante è quella dovuta all’ingestione di funghi altamente tossici appartenenti a tre generi, Amanita, Galerina e Lepiota. Sono quelli che contengono le Amatossine».

I sintomi... - Chi, per errore, dovesse ingerire questi funghi potenzialmente mortali «trascorse 6-24 ore - spiega Ceschi - va incontro a un’insorgenza tardiva di dolori addominali, vomito, forte diarrea, seguita tipicamente dopo una fase poco asintomatica da un’insufficienza epatica acuta e rapidamente progressiva». L’aspetto subdolo e problematico delle tossine contenute nell’Amanita mortale (su tutte la phalloides) sta nel fatto che «l’alfa-amanitina, responsabile principale della tossicità umana, è resistente al calore e non solubile in acqua. L’ingestione di uno-due esemplari può risultare già letale per l’uomo. Sono tossine che bloccano la sintesi delle proteine e quindi portano alla morte delle cellule. Organi con una rapida sintesi proteica, tratto gastrointestinale, reni e fegato in particolare, sono particolarmente colpiti».

…e le terapie - Le terapie, quando i sintomi insorgono, passano da «terapie intensive di supporto, un trattamento di decontaminazione gastro-intestinale, da uno per aumentare l’eliminazione della tossina e diminuirne la presa nel fegato, e da una terapia anti-ossidante. In casi gravi può rendersi necessario un trapianto epatico».

Nel dubbio far controllare - Subdola l’Amanita falloide è anche perché maschera la sua pericolosità. «Non presenta odori sgradevoli e anche il sapore non mette in allarme, al contrario» avverte Francesco Panzini. In casi di dubbio ogni fungo va fatto controllare (in media ogni anno un esperto Vapko esegue trenta-quaranta controlli) . «Bastano un paio di esemplari, avvolti nella carta alu. Ma non fate come mi è capitato di vedere nei Grigioni. Cesti pieni di ogni specie, raccolti indiscriminatamente, rivelano solo l’ignoranza del cercatore».

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COMMENTI
 

curzio 4 anni fa su tio
Bene... anche questa settimana una foto del Beltraminelli.... :p

mats70 4 anni fa su tio
In questo momento nei nostri boschi ci sono più mi-co-va che funghi e purtroppo lasciano ogni genere di pattume in ricordo del loro passaggio. Schifosi

Maxy70 4 anni fa su tio
Prima dei fungiatt che si ingozzano di miceti, meglio se velenosi, menzioniamo quelli che, improvvisatisi Reinhold Messner, devono poi essere recuperati in qualche anfratto da Rega e soccorritori, con rischi e costi non indifferenti. Si impone un accorato invito al buon senso!

Bandito976 4 anni fa su tio
Risposta a Maxy70
Io farei pagare i costi pieni di REGA, soccorsi ecc.. Dato che questi signori, turisti del fungo, non si informano sulle conseguenze in caso di infortunio
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