
BELLINZONA - L’Ufficio cantonale dei rifiuti ha scritto ai Comuni per sconsigliare la raccolta della plastica mista. A renderlo pubblico è l’Osservatorio per la gestione ecosostenibile dei rifiuti (OKKIO), che definisce la circolare «fuori luogo».
Il Cantone motiva le sue preoccupazioni con i risultati di uno studio del 2017 intitolato “Riciclaggio e valorizzazione delle materie plastiche” che parla infatti di «ecoefficienza ridotta». Insomma, una buona parte del materiale raccolto finirebbe poi comunque in un termovalorizzatore e le plastiche vengono trattate da impianti di smaltimento in Germania e Austria.
Ma per l’OKKIO lo studio KuRVe è «uno studio alibi e di parte» in quanto «commissionato e finanziato dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) e da 8 Cantoni che gestiscono inceneritori».
La raccolta differenziata della plastica, da tempo già presente in alcuni comuni del Sottoceneri, da poco più di tre mesi è stata introdotta in via sperimentale anche per gli oltre 43’000 abitanti di Bellinzona. Il servizio ha già superato - e di molto - le aspettative delle autorità. «Nei primi tre mesi sono stati acquistati 70’000 sacchi per la raccolta differenziata della plastica» ha detto a inizio giugno a tio/20minuti il municipale Christian Paglia, capo del Dicastero ambiente. «Da parte dei cittadini c’è una forte propensione alla separazione di questo materiale».
Per OKKIO, quindi, «quello che il Cantone non capisce è che più Comuni partecipano a questo progetto innovativo, maggiori saranno le possibilità d'innovazione e miglioramento, sia ambientale, sia economico». L’Osservatorio ritiene dunque più utile, «piuttosto che scoraggiare i comportamenti virtuosi di cittadini e Comuni, che il Cantone faccia in modo di stabilire una tassa anticipata su tutta la plastica messa in commercio, sull'esempio di quanto si fa attualmente con le bottiglie delle bevande in PET».
Curzio, analisi precisa,concisa e condivisa.. si deve guardare al bilancio ecologico di ogni pretesa azione atta a preservare il nostro pianeta.. non basta nel modo più assoluto dichiararsi "plastic free".. bisogna pensare ad alternative e soluzioni.. i proclami servono solo a lavarsi la bocca e a pulirsi la coscienza o altrimenti ad allinearsi alla linea di pensiero che il tam tam mediatico rende più digeribile. Magari guardare dietro le quinte e valutare meglio ogni aspetto prima di prendere posizione servirebbe a fare più chiarezza e a dire le cose come veramente stanno.