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CANTONECon questo caldo il vero rischio è restare "secchi"

24.07.19 - 09:24
La disidratazione, assieme al dosaggio dei medicinali, tra gli aspetti critici della canicola, mentre negli ospedali dell'EOC si raffrescano le stanze con metodi più o meno efficaci
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Con questo caldo il vero rischio è restare "secchi"
La disidratazione, assieme al dosaggio dei medicinali, tra gli aspetti critici della canicola, mentre negli ospedali dell'EOC si raffrescano le stanze con metodi più o meno efficaci

BELLINZONA - Non esiste una bella stagione per ammalarsi, ma l’estate canicolare complica ulteriormente la vita di chi è costretto a una degenza in ospedale. Il tema è finito anche in una recente interrogazione della deputata Udc Lara Filippini: «Pensando ai malati nei nostri ospedali fa un po’ specie che non vi sia un impianto di condizionamento climatico adeguato» scriveva la granconsigliera riferendosi all’Ospedale Regionale Bellinzona e Valli. Dove per aiutare i pazienti a sopportare la calura sulle porte delle stanze sono state affisse indicazioni su come gestire l’apertura delle finestre. 

Aria condizionata no, raffrescamento sì - In attesa di un nuovo ospedale, nella capitale ci si arrangia. Ma anche al Civico di Lugano la situazione non è molto diversa. Dove va un po’ meglio, come all’Ospedale Beata Vergine o alla Carità di Locarno, non si parla comunque di aria condizionata. Nei nosocomi dell’EOC le temperature vengono infatti abbassate tramite sistemi centrali di raffrescamento (lo stesso Ospedale italiano, di più recente ristrutturazione, ne ha uno ibrido) basati vuoi sull’immissione di aria più fresca nelle tubature di ventilazione, vuoi sull’immissione di acqua fredda nelle tubature. A dipendenza delle strutture (e della loro età) tali sistemi risultano più o meno performanti. Ma non si tratta di aria condizionata come siamo abituati a conoscerla nei negozi o negli uffici. 

Il nemico è la disidratazione - Ma l’aria condizionata fa bene o fa male? È una domanda che ci trasciniamo dal secolo scorso e che ancora non ha ottenuto risposte definitive. «Purtroppo non esiste una letteratura medica su questo tema. Tutto si riduce a sensazioni che come tali lasciano il tempo che trovano» nota il Prof. Dr. Med. Marco Pons, pneumologo e Primario di medicina dell’Ospedale regionale di Lugano. Di sicuro, prosegue lo specialista, «quando fa molto caldo aumentano i rischi per le persone più delicate, come bambini piccoli, donne incinte, anziani o persone con malattie cardio-polmonari». Contrariamente a quanto si pensa, prosegue Pons, «i polmoni non giocano un ruolo molto importante. Ad aggravare lo stato clinico del paziente è piuttosto la disidratazione. Assistiamo ad un aggravamento delle malattie che incontriamo di solito in pronto soccorso. Perché il paziente è “secco”, disidratato». Oltre al bere a sufficienza, c’è però un altro aspetto importante e spesso trascurato: «Quando fa molto caldo andrebbe adattata la dose dei medicamenti, in particolare dei diuretici e dei farmaci per trattare la pressione alta.  Questa è una valutazione che andrebbe fatta con il medico di famiglia che ben conosce il paziente». 

No agli sbalzi di temperatura, ma... - La climatizzazione e più in generale il raffreddamento dell’aria, invece, «è qualcosa di positivo ma deve essere utilizzata con raziocinio. Evitando di passare da 35 gradi a 15. Ma anche qui mancano dati precisi sul fatto che il “colpo di freddo” possa provocare una polmonite. Probabilmente è così, ma non c’è un’evidenza scientifica». 

Assodato è invece che una cattiva manutenzione o difetti nei sistemi di climatizzazione e soprattutto negli impianti di riscaldamento possono diffondere germi come la legionella. «Questo accade soprattutto nelle vecchie case dove non si aumenta con regolarità la temperatura nell’acqua dei boiler oltre i 60 gradi» rileva il medico.

 

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COMMENTI
 

volabas 4 anni fa su tio
e tu a non rispettare le idee degli altri.Ma continua pure a dire idiozie

volabas 4 anni fa su tio
A ma piace il caldo. .qualcosa in contrario?

Verbania 4 anni fa su tio
Risposta a volabas
Picchi di decessi tra gli anziani durante i periodi di canicola, sia in ospedale che a casa... (non in giro per strada). Ma continua pure ad abbronzarti.

pizzicone 4 anni fa su tio
speriamo che il freddo arrivi alla svelta questo non è più caldo e un'agonia

skorpio 4 anni fa su tio
Che rischiano di rimanere secchi, in tutti i sensi, sono tutti quelli anziani che si ostinano a girare, specialmente i città durante il giorno, a fare lavori nel giardino alle 14 o ad andare in giro in bici e senza nemmeno un cappellino...

pizzicone 4 anni fa su tio
Qui ci sono tanti che dovrebbero andare dal medico

miba 4 anni fa su tio
Risposta a pizzicone
Si e tu sei il primo! Oltre a non essere tutto centrato sei anche offensivo e maleducato verso tutte quelle persone che al contrario di te apprezzano le 4 stagioni. Un buon psichiatra è senz'altro più indicato che sfogare le tue frustrazioni in un blog

miba 4 anni fa su tio
Alla Signora Filippini invece di passare il suo tempo a studiare cosa non inventarsi consiglio di viaggiare un po' di più (che serve per la propria cultura e la propria conoscenza...) e di andare a vedere di persona gli ospedali nei paesi dove fa veramente caldo (e tutto l'anno). Signora Filippini, sommi poi TUTTI i pro ed i contro e si accorgerà che noi non abbiamo ospedali ma strutture a 5 stelle! Eviterà così di inoltrare interrogazioni senza senso e che oltre tutto, con le sue sterili polemiche, rischiano anche di incidere ulteriormente sui costi della salute. Per fortuna a Berna, seppur un po' lenti, sono in grado di differenziare le misure necessarie dalle sue auspicate pseudo misure-cucù.......

pizzicone 4 anni fa su tio
io ho il mio parere personale a chi piace questo caldo sono persone di M.
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