Prosegue l'inventario del volatile per comprendere il motivo del fenomeno. L'associazione Ficedula cerca volontari
LUGANO - Il balestruccio? Sul territorio ticinese è sempre meno presente. Ed è proprio per comprenderne il motivo che da un paio di mesi Ficedula, l’Associazione per lo studio e la conservazione degli uccelli della Svizzera italiana, ha avviato un inventario cantonale dei siti di nidificazione. Un’iniziativa, questa, che il prossimo sabato 27 luglio proseguirà nei quartieri di Lugano. «Le principali aree urbane sono state lasciate alla fine, anche perché questo è il periodo giusto per l’osservazione» ci dice il presidente Roberto Lardelli.
Il volatile migratore, che fa parte della famiglia delle rondini, nidifica sugli edifici. Ma il suo numero è in calo nonostante l’espansione del territorio urbano. Spesso - come si evince dal sito vogelwarte.ch - i suoi nidi vengono volontariamente distrutti «poiché lo sterco di questo sterminatore di insetti volanti può sporcare facciate e suolo». Tra i rimedi ci sono comunque i nidi artificiali da installare in luoghi non problematici.
Negli scorsi mesi l’inventario ha potuto contare sulla partecipazione di circa centocinquanta volontari. Ora, in pieno periodo di vacanze estive, la presenza non sarà così numerosa. Ma chiunque voglia prendere parte all’appuntamento del prossimo sabato 27 luglio può contattare l’associazione Ficedula scrivendo a inventariobalestruccio@gmail.com.
A proposito di uccelli minacciati, di recente Ficedula ha sporto denuncia contro ignoti per la distruzione di un nido di rondine a Bissone. Un reato che sulla base della legge federale sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli - sottolinea l’associazione - è punibile con fino a un anno di detenzione.