L’Ufficio federale dell’aviazione civile spiega il perché delle nuove disposizioni sulla lingua di comunicazione con la torre di controllo. Anche Agno e Locarno hanno chiesto un’eccezione
AGNO - Nella maggior parte degli spazi aerei elvetici ora si parla soltanto inglese. La nuova disposizione dell’Ufficio federale dell’aviazione (UFAC) è entrata in vigore lo scorso 20 giugno, ma quattro aeroporti hanno chiesto un’eccezione: Agno e Locarno, assieme a Ginevra e Les Éplatures (La Chaux-de-Fonds). In questi scali per ora i piloti possono quindi ancora utilizzare la lingua nazionale locale. «Ma dovrà essere dimostrato che col mantenimento della seconda lingua la sicurezza è più alta» ci dice il portavoce UFAC Antonella Laveglia.
Sì, perché le nuove disposizioni mirano proprio a garantire una maggiore sicurezza nello spazio aereo elvetico. «L’utilizzo di una sola lingua da una parte evita malintesi, dall’altra permette a tutti i piloti di avere una migliore conoscenza di quello che li circonda» spiega il nostro interlocutore. Non si tratta soltanto della comunicazione attiva, ma anche di quella passiva: se un pilota con scarse conoscenze del tedesco non comprende perfettamente, in area germanofona, quanto trasmesso al controllo aereo da un altro velivolo, non è da escludere un rischio per la sicurezza. «Se la comunicazione si svolge tutta nella stessa lingua, tutti capiscono quello che sta succedendo» sottolinea Laveglia.
Le eccezioni - Di principio le disposizioni valgono quindi per tutti gli spazi aerei. Ma le eccezioni sono possibili alle seguenti condizioni: se si tratta di una situazione transfrontaliera, in cui il controllo aereo interessa anche territorio al di fuori dei confini elvetici; e se l’applicazione del principio English Only porta a una diminuzione della sicurezza. «Il mantenimento della lingua nazionale nella comunicazione con la torre di controllo è possibile soltanto se sono soddisfatte entrambe le condizioni».
Per ora per i quattro scali in questione e i relativi spazi aerei, è sicuramente soddisfatta la condizione relativa alla situazione transfrontaliera. Resta però da dimostrare che l’utilizzo della lingua nazionale locale porti a un aumento della sicurezza. La decisione finale spetterà poi all’UFAC: «Siamo in contatto con gli aeroporti che chiedono l’eccezione» sottolinea Laveglia.
A Sion si parla inglese - Nel frattempo dallo scorso 20 giugno la disposizione English Only è ufficialmente valida, come si evince dal sito dell’UFAC e anche dalla pubblicazione di Skyguide, per gli spazi aerei di Alpnach, Berna, Buochs, Dübendorf, Emmen, Grenchen, Meiringen, Payerne, Samedan, Sion e San Gallo-Alternrhein.
Una deroga era stata chiesta anche a Sion, dove molti piloti non hanno un certificato per la radiocomunicazione in inglese. Ma lo scalo vallesano non ha ottenuto una deroga, in quanto lo spazio aereo non presenta una situazione di confine.