La controversa tesi rilanciata dal Verde Marco Rudin: «Non credo al complotto, ma...». La replica del Ps Bruno Storni: «Una bufala. Attenti a seminare paure»
BELLINZONA - Come gli alberi siamo in balia dei venti e vacilliamo. L’unica cosa certa è che i cedri di fronte alla stazione ferroviaria, nella capitale, erano imponenti e sono stati abbattuti. Un po’ come per la corona di piante che abbelliva l’ultimo tratto di via Maraini a Lugano. Anche lì a pochi passi da una stazione, anche lì ha fatto strage la motosega. Coincidenze che hanno spinto il politico dei Verdi Marco Rudin a lanciare il sasso su Facebook: «Prima e dopo - scrive accanto alle foto della stazione orbata dei sempreverdi -. Adesso il 5G non viene più ostacolato da queste piante centenarie. Siamo a Bellinzona, che ha imparato da Lugano».
La polemica è lanciata e a Rudin chiediamo se creda davvero alla tesi del complotto (ossia che le autorità spianino gli alberi per compiacere le compagnie telefoniche): «Non ci credo, il motivo sarà naturalmente il rifacimento della stazione. Però esiste un documento del governo inglese dove si spiega che gli alberi possono essere d’intralcio nelle città se si vuole una copertura 5G». A pensar male quindi... lo stuzzichiamo: «Non sono certo gli operatori telefonici a tagliare gli alberi, a sbagliare sono le autorità comunali. Dico solo che 5G e alberatura alta entreranno in conflitto. Ma il pregio degli alberi è più grande di qualsiasi copertura telefonica. Il problema si porrà però tra qualche anno quando le onde diventeranno più alte di frequenza».
Una tesi credibile? Gli alberi schermano davvero il 5G? Per il deputato socialista Bruno Storni l'antenna va così rimessa al centro del villaggio: «È una delle tante bufale in circolazione. Un po’ come quella della morìa degli uccelli. Il 5G che viene installato adesso corre su frequenze che sono esattamente quelle del 4G o della televisione digitale terrestre. Invece viene fatta, non so se artatamente, confusione con la frequenza di 25 GHz che non c’è ancora. Questa frequenza, sì, non attraversa i muri. Ma non c’è ancora ed è scorretto sparare su qualcosa che non c’è. In questo modo si spaventa solo la gente» sostiene l’ingegnere elettronico. Fuori dal 5G, Storni e Rudin concordano però su un aspetto: «I Comuni sanno usare solo la motosega e ignorano che gli alberi sono utili anche per il microclima. C’è questa mentalità sbagliata».