Il gruppo Stop 5G della Svizzera Italiana ha scritto una lettera aperta al presidente della manifestazione Marco Solari e al sindaco di Locarno Alan Scherrer
LOCARNO - «Invitiamo il Festival del Film di Locarno a dissociarsi dalla procedura contaminante e anti-democratica in atto con il 5G. La settima arte deve rimanere pura». Non usa giri di parole il gruppo Stop 5G della Svizzera Italiana che in una lettera aperta indirizzata al presidente della manifestazione Marco Solari e al sindaco della città Alan Scherrer esprime tutto il proprio sconcerto su questa tecnologia.
La prima antenna di telefonia mobile di quinta generazione, ricordiamo, era stata posata a fine maggio proprio a Locarno. «La potenza della tecnologia sta diventando una pre-potenza di fatto, ma non deve diventare di diritto. Tutto ciò che si può fare non è lecito fare. C’è un punto di non ritorno che non va superato. Ciò non significa impedire il progresso tecnologico, ma ravvisarne le insidie», incalza il gruppo nella missiva.
Per la nuova tecnologia, infatti, non esiste ancora alcuna letteratura scientifica e gli effetti che ha sulla salute rimangono nebulosi: «Per questo motivo da più nazioni le richieste di moratoria per il 5G sono in aumento e anche in Svizzera alcuni cantoni e numerose città sono in allerta e si appellano al principio di precauzione».
Cosa che invece non è successa sulle rive del Verbano: «Locarno esulta», scrive il gruppo. «Habemus il 5G per il Festival del Film, ossia un esperimento in vivo sui cinefili, ma soprattutto sui cittadini, che tutto l’anno si trasformano in cavie umane per il profitto dell’industria, del capitale, degli apparati militari, delle lobby».
La lettera aperta si conclude con un appello alla prudenza da parte della politica: «Spegnete per favore il 5G con un click. Eventulmente riaccendetelo, qualora risultasse inoffensivo sulla base della ricerca scientifica».