Tra un anno e mezzo i diciassettenni potranno ottenere il patentino. Un cambiamento sostenuto dal Touring Club Svizzero e anche i maestri di guida approvano, ad una condizione
LUGANO - A quindici anni puoi sognare di salvare il mondo, come Greta Thumberg, oppure più semplicemente di dare gas al motore. Da ieri è ufficiale, dal 1. gennaio 2021 i coetanei della paladina del clima potranno mettersi al volante anche in Svizzera. Accompagnati beninteso. Allo scoccare dei diciassette anni avranno la possibilità di ottenere il “patentino” e iniziare quel rodaggio di dodici mesi al volante, obbligatorio per poter sostenere l’esame pratico al compimento della maggiore età.
Precocissimi francesi - Il conto alla rovescia dunque è iniziato, ed è un adeguamento tardivo, come spiega Renato Gazzola, portavoce del Touring Club Svizzero: «È una proposta che noi portiamo avanti da decenni. In Francia i giovani possono iniziare a guidare a 16 anni, e questo da oltre vent’anni, in Italia e Germania è possibile da 17 anni. La Svizzera è in pratica l’ultimo paese europeo ad adeguarsi».
Il timore infondato - Al cambiamento sembrerebbero ormai far buon viso anche i maestri di guida. Anche se il portavoce del Tcs ricorda il timore serpeggiante nella categoria di veder diminuire il numero di lezioni: «L’esperienza fatta altrove mostra che ciò non avviene - dice Gazzola -. È anche una questione di coscienza da parte dei genitori che prima mettersi sul sedile del passeggero fanno seguire al giovane un certo numero di lezioni da un professionista».
Meno incidenti - Un altro luogo, all’apparenza, comune è che troppi diciassettenni al volante sarebbero... pericolosi: « In realtà - sottolinea Gazzola - abbiamo dati ultra-confortanti dalla Francia, dove gli incidenti per i giovani conducenti sono diminuiti. C’è una maggiore preparazione perché questi ragazzi si presentano all’esame con alle spalle dai tre ai cinquemila km. Maturano più esperienza perché hanno vissuto determinate situazioni».
Vantaggioso a patto che... - Tutto dipende, naturalmente, da come si affrontano i dodici mesi di prova, precedenti l’esame. Un concetto su cui insiste anche Claudio Vanzetta, membro di comitato dell’Associazione svizzera maestri conducenti Ticino. «Come Asmc-Ti siamo abbastanza favorevoli. L’anno di prova può essere vantaggioso. A patto di essere ben accompagnati. Lo vediamo anche durante le nostre lezioni, se l’accompagnatore, spesso il genitore, allena il giovane su quanto appreso dal maestro può essere molto positivo. Negativo sarebbe passare i dodici mesi a ripetere errori. Il consiglio è dunque di iniziare ad apprendere le basi con il maestro e poi sfruttare l’anno per fare allenamento».
Una voglia forte nelle valli - A livello di costo patente, secondo Vanzetta, «non cambia niente. Anzi, se ben sfruttati questi mesi permettono di lavorare meglio, senza fretta ed arrivare più pronti all’esame». Un tempo si scalpitava per essere patentati a 18 anni. Oggi, osserva Vanzetta, «questa voglia si percepisce ancora nelle valli. In città un po’ meno. Non è solo una questione di mezzi pubblici, ma di passione più forte per l’auto».