Bevande stimolanti ancora sotto accusa dopo recenti studi americani. Il video tra gli studenti universitari ticinesi. E il parere di due specialisti
LUGANO – L’ultimo appello arriva dagli Stati Uniti. Gli studi pubblicati sull’American Journal of Preventive Medicine e sul Journal of the America Heart Association sollevano più di un dubbio. Gli energy drink sono di nuovo sotto accusa. A causa, in particolare delle sostanze contenute nelle bevande e degli effetti negativi sulla salute. Il tema è caldo soprattutto in un periodo che, per antonomasia, è dedicato agli esami scolastici. «Sappiamo che gli studenti ne fanno un uso piuttosto frequente – evidenzia Dario Gennari, coordinatore di Ingrado – anche se di dati ufficiali non ne abbiamo».
Nei corridoi dell’USI – Tio/20minuti si è recato con microfono e telecamera nei corridoi dell’Università della Svizzera italiana. Parlando con gli studenti, sono emerse tesi contrastanti. C’è chi si dichiara grande consumatore di energy drink. Ma anche chi li ripudia. Altri non ne amano il gusto. Chi ne fa ricorso, lo fa in particolare per restare sveglio e attivo in un momento di forte stress.
Invito alla moderazione – «Se proprio ne devono fare uso – evidenzia il professor Alessandro Ceschi, direttore medico e scientifico dell’Istituto di scienze farmacologiche della Svizzera italiana (EOC) – che sia perlomeno moderato. E se qualcuno ha già problemi al cuore, eviti assolutamente queste bevande».
Arrivano i primi divieti – In Svizzera la sensibilità verso la tematica sta crescendo. Qualche mese fa la catena commerciale Spar ha introdotto un limite di età per la vendita degli energy drink. Niente Red Bull e affini per chi ha meno di quattordici anni. Una misura valida per tutte le bevande con più di 150 milligrammi di caffeina per litro. Altri colossi della grande distribuzione potrebbero fare altrettanto in futuro.
Alta concentrazione di caffeina – «Il problema sta proprio negli ingredienti come la caffeina, e nella loro concentrazione – illustra Ceschi – di energy drink sul mercato ce ne sono tantissimi. E la concentrazione di determinate sostanze varia da prodotto a prodotto».
Conseguenze sulla salute – Si dice che un adulto sano possa tollerare senza problemi quattrocento milligrammi di caffeina al giorno. «È chiaro – riprende il medico – che se uno beve due energy drink ad alta concentrazione di caffeina va già oltre questa soglia. Con conseguenze che possono variare dall’insonnia all’aumento della pressione arteriosa. Nei casi più gravi si può anche arrivare ad aritmie, ischemie cardiache o crisi epilettiche».
Il mix con l’alcol – Non è solo una questione di caffeina. Destano preoccupazione anche il guaranà e la taurina, così come la forte presenza di zuccheri in queste bibite. «Senza contare – riprende Ceschi – chi mescola gli energy drink agli alcolici. Con effetti collaterali potenzialmente pericolosi per la salute. Si tratta di un fenomeno in crescita».
Più trasparenza – I ricercatori americani auspicherebbero maggiore trasparenza da parte dei produttori di energy drink. Ad esempio, introducendo l’obbligo di indicare la quantità di caffeina su tutti i prodotti (alcuni, pare, non ce l’abbiano). Oppure, definendo meglio i valori massimi delle varie sostanze.
Campanelli d’allarme – «Non direi in ogni caso che in Svizzera siamo di fronte a un’emergenza – precisa Gennari – o che ci sia un boom di persone dipendenti da energy drink. Discutendo con un professionista del sonno, tuttavia, ho avuto modo di constatare che sono in aumento i casi di giovani ticinesi che non dormono bene a causa di queste bevande. Inoltre, dal nostro osservatorio notiamo che ci sono tanti ragazzi che stanno svegli la notte per giocare online. Possiamo ipotizzare che questo sia legato al consumo esagerato di energy drink».