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CANTONE / CONFINEChiusura valichi secondari, c’è chi dice no

16.06.19 - 11:43
I sindaci di Luino, Dumenza, Cremenaga e Maccagno contro il Consiglio degli Stati, ma non sottovalutano il problema della sicurezza
TiPress - foto d'archivio
Chiusura valichi secondari, c’è chi dice no
I sindaci di Luino, Dumenza, Cremenaga e Maccagno contro il Consiglio degli Stati, ma non sottovalutano il problema della sicurezza

VARESE - Il Consiglio degli Stati ha deciso di non archiviare la mozione di Roberta Pantani che chiede la chiusura dei valichi secondari durante la notte. La preoccupazione nasce dalle recenti rapine ai bancomat nel Mendrisiotto mediante l’uso di esplosivo.

La decisione degli Stati - presa contro il parere sia del governo che della Commissione della politica di sicurezza - non ha lasciato indifferenti i sindaci dei comuni di confine.

Andrea Pellicini (Luino) ha precisato a La Prealpina come «il valico di Fornasette non possa essere considerato un valico minore». Per il sindaco di Dumenza Corrado Nazario Moro sbarrare il valico di Palone creerebbe non pochi problemi ai frontalieri: «Che dovrebbero fare, andare a quello di Ponte Tresa?». Della stessa idea è Fabio Passera, neoeletto sindaco di Maccagno.

Il problema della sicurezza e delle rapine ai bancomat in Ticino, però, non lascia indifferenti neppure oltreconfine. «Se mi autorizzassero a spendere i ristorni per installare un serio impianto di telecamere lungo gli ingressi del paese lo farei», ha detto Nazario Moro. Anche Passera ha espresso la volontà di Maccagno di installare una telecamera poco oltre Indemini per la lettura delle targhe.

Su un punto sono tutti d’accordo: lo sbarramenti dei valichi - “provato” da inizio aprile 2017 a fine settembre dello stesso anno tra le 23:00 e le 05:00 - «sarebbe una sconfitta per tutti», ma il nodo sulla sicurezza dev'essere sicuramente affrontato e nel modo giusto.

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