Allarme in alcune zone della Svizzera italiana. In particolare nel Sopraceneri. Gli esperti, al momento, si interrogano sulle cause dell'imprevisto "come back"
BELLINZONA – Di "lui" non si sentiva più parlare da un po'. La sua presenza era sotto controllo. Ora, sembra essere tornato in maniera piuttosto imponente. Il cinipide del castagno sta massacrando i castagneti in alcune zone della Svizzera italiana. Situazioni allarmanti si registrano nel Gambarogno, tanto per fare un esempio. «Finora è stato colpito in particolare il Sopraceneri – evidenzia Roland David, capo della Sezione forestale cantonale –. È un ritorno che ci coglie di sorpresa».
Una nuova sfida – A Bellinzona, infatti, gli esperti del Cantone, al momento, non sanno ancora bene come agire. Questo "come back" è come un fulmine a ciel sereno. «Abbiamo subito ripreso contatto con l'Istituto federale di ricerche forestali – dice David –. Stiamo monitorando la situazione in maniera intensa. È una sfida».
L’antagonista che non funziona più – E pensare che l'arrivo, negli scorsi anni, di un'altra specie di insetto, il Torymus sinensis, era riuscito a neutralizzare gli effetti del cinipide. «Era arrivato qualche anno fa dall’Italia. Si tratta di un "suo" antagonista, che per vivere si ciba proprio delle larve del cinipide. E così, in maniera naturale, la presenza del cinipide si era stabilizzata sotto i livelli di guardia. Non era sparito del tutto, ma si poteva stare tranquilli».
Attacca e uccide l’albero – Originario dell'Asia, il cinipide fa deperire ogni albero di castagno che attacca. Causandone spesso la morte, e provocando di conseguenza grossi danni sia all'ecosistema, sia all'economia (anche se, va specificato, il Ticino, contrariamente ad esempio al Piemonte, non ha una vera e propria industria del castagno). «L’albero del castagno, tra l'altro, è molto presente nei boschi di protezione. Nella nostra realtà è una pianta simbolo, legata anche alle tradizioni. Si è rotto un equilibrio e ce ne siamo resi conto a partire da questa primavera. Dobbiamo agire al più presto»