Il caso di Mattia Fenini, dipendente cantonale con un disturbo autistico. Bertoli: «Vicenda triste per il Cantone»
BRISSAGO - Un licenziamento è un licenziamento, a volte, anche se nella forma non lo è. Mattia Fenini a 42 anni ha lasciato le Isole di Brissago col cuore a pezzi. Come aiuto giardiniere ha lavorato 22 anni per il Decs al parco botanico cantonale. Ogni mattina un battello lo caricava dalla riva, e lo scaricava a sera. «Ancora adesso – dice – mi fa male guardare le mie isole». Le chiama ancora così.
Le rimostranze - A gennaio Fenini è sceso l'ultima volta dal battello a Porto Ronco. Da allora non ha rimesso piede sulle «sue isole», e cerca di farsene una ragione. Ma i famigliari del 42enne locarnese – che ha un disturbo autistico dalla nascita – non intendono lasciar cadere la faccenda. Hanno scritto al direttore del Decs Manuele Bertoli, raccontando una serie di «comportamenti al limite del mobbing» subiti da Mattia negli ultimi anni.
La situazione degenera - I problemi non sono slegati dai guai finanziari delle Isole. «La situazione è degenerata con la partenza del direttore quattro anni fa» raccontano i famigliari. La direzione è rimasta vacante, i lavoratori disabili (Mattia e un collega) sarebbero stati «abbandonati a sé stessi, senza essere seguiti adeguatamente dai responsabili del personale e senza un accompagnamento psicologico». Il servizio psicologico non è intervenuto sulle isole nemmeno quando «era diventato evidente» che qualcosa non andava.
La disdetta "gentile" - A novembre la famiglia Fenini riceve una lettera in cui si prospetta la «disdetta del rapporto di lavoro». I genitori chiedono una riunione con i responsabili: «È emerso che nostro figlio presentava i problemi comportamentali tipici del suo deficit. Erano i soliti di sempre. Ma loro non erano più in grado di gestirli».
«Situazione insostenibile» - I genitori propongono misure incisive («riorganizzare il personale») ma inutilmente. «Non volevano pronunciare la parola "licenziamento" ma di fatto è quello che è successo». Dopo le vacanze natalizie Mattia ha lasciato il lavoro di sua iniziativa e d'accordo con la famiglia. «La situazione era diventata insonstenibile».
L'autocritica del Decs - La lettera di Bertoli non si è fatta attendere: il consigliere di Stato si dice «dispiaciuto» dell'epilogo che definisce «una sconfitta per il Cantone che dovrebbe essere d'esempio» mentre «a pagare il prezzo è solo la parte più debole». Contattato da tio.ch/20minuti il capo del Decs precisa che la situazione «doveva essere gestita diversamente, sia da paerte del personale delle isole, sia da parte di chi ha gestito la crisi che si è venuta a creare. Quando le cose sono arrivate da me era tardi per ricomporre quel che non avrebbe dovuto guastarsi».