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BELLINZONANon solo zanzare tigri: occhio alle liane che “ingoiano” gli scooter

24.05.19 - 06:06
L’albero che divora l’asfalto. Il gambero che distrugge la catena alimentare. Globalizzazione e cambio delle abitudini di viaggio alla base di un Ticino sempre più esotico. Parla l’esperto
Non solo zanzare tigri: occhio alle liane che “ingoiano” gli scooter
L’albero che divora l’asfalto. Il gambero che distrugge la catena alimentare. Globalizzazione e cambio delle abitudini di viaggio alla base di un Ticino sempre più esotico. Parla l’esperto

BELLINZONA – È già allerta per la zanzara tigre in alcune località ticinesi, Lugano in primis. Ma si tratta solo di una delle tante specie che stanno creando grattacapi in una Svizzera italiana sempre più esotica. La sfida delle autorità è piuttosto complicata. Mauro Togni, capo dell’Ufficio dei rifiuti e dei siti inquinati, è chiaro. «Ci sono animali e vegetali che ci stanno causando grossi problemi. Abbiamo circa 50 specie da tenere sotto controllo».

Massacro nei frutteti – Globalizzazione e cambio delle abitudini di viaggio stanno alla base di un fenomeno in rapida ascesa. Vale, ad esempio, per il moscerino del ciliegio, chiamato anche “Drosophila suzukii”. «Massacra la frutta, anche i vigneti, con enormi danni all’economia. L’ha portato l’uomo con gli scambi commerciali di frutti esotici». 

Specie che si espandono – Guai all’agricoltura anche da parte della cimice marmorizzata. Di colore marroncino. «Quelle indigene, di solito, sono verdi». Intanto, la già citata zanzara tigre si sta espandendo sempre di più. «In Ticino è stata rilevata per la prima volta nel 2003. Inizialmente era diffusa solo nel Basso Mendrisotto. Ora c’è anche nel resto del cantone e ha superato il Gottardo».

Animali esotici di cui ci si stufa – In altre circostanze, le “colpe” dell’uomo si situano a differenti livelli. Si pensi alla tartaruga dalle orecchie rosse, o al gambero americano. «Animali esotici acquistati all’estero. Vengono messi negli acquari. Poi la gente si stufa e li getta negli stagni o nei laghi. Queste bestie sfasano l'ecosistema e la catena alimentare». Alla lista dei disturbatori, va aggiunta anche la nutria, una specie di piccolo castoro, presente in Ticino nella zona delle Bolle di Magadino.  

Allergie a raffica – Ma il problema non sta solo negli animali. «L'Ambrosia, piantina che viene dall'America del nord, è molto allergenica. Prolunga di molto la stagione delle allergie. Fa parte della famiglia dei girasoli. È arrivata da noi “grazie” all’importazione di sacchettini di semi per gli uccelli». 

Sostanze tossiche dalle radici – E che dire dell’albero del paradiso, proveniente dalla Cina? «Cresce soprattutto ai bordi delle strade, togliendo spazio a tutte le altre specie. Dalle radici rilascia sostanze tossiche. Se cresce su un pendio, non fa crescere nient’altro. Come è arrivato qui? Sapendo che si tratta di una pianta che cresce in fretta, lo si usava per creare ombra nelle cave».  

Una differente gestione del verde – Altrettanto problematico il poligono del Giappone. «Cresce fino a tre metri d'altezza. Riesce a bucare l'asfalto. È forte e resistente. Questo implica, da qualche anno, una gestione del verde differente da parte delle autorità, in particolare nelle aree urbane».  

La liana leggendaria – C’è poi una pianta leggendaria che proviene dall’Asia Orientale. Si chiama Pueraria lobata. «È una liana che cresce su altre specie: registra 18 centimetri di crescita in un giorno. Divora l'altra vegetazione. Circolano storie strane, ma significative negli Stati Uniti. Di gente partita in vacanza e che al ritorno non trovava più lo scooter».

Nuove leggi e nuovi posti di lavoro – Tutti questi cambiamenti stanno mettendo a dura prova gli esperti del Cantone. «La Confederazione ha già diramato leggi precise. Una decina di anni fa è nato un gruppo di lavoro cantonale. Da qualche tempo siamo passati all’azione, formando accuratamente i nostri operai e giardinieri. In alcune circostanze, sono addirittura stati creati nuovi posti di lavoro nell’ambito del giardinaggio. Non sappiamo se queste specie risulteranno così aggressive anche in futuro. Per adesso bisogna operare in un’ottica di lotta e di contenimento».

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COMMENTI
 

F.Netri 4 anni fa su tio
Ma come, la propaganda ecologista ci martella in continuazione con la salvaguardia della bio-diversità e ora non va più bene?

gluvi 4 anni fa su tio
Fino a una ventina di anni fa non esistevano queste ( gramegne ) , si BRUCIAVANO le sterpaglie e le erbacce dei prati. Poi un certo personaggio si è inventato inquinamento dovuto al fumo. Ora sono UCCELLI senza zucchero Grazie Graziella e grazie al C..O

miba 4 anni fa su tio
Azz! Subito far venire in Ticino i Navy Seals! :):):)

marco17 4 anni fa su tio
La specie più dannosa rimane in ogni caso quella umana.

pontsort 4 anni fa su tio
Come in ogni ambito, in nome del liberalismo assoluto ci dobbiamo rimettere tutti

Polifemo 4 anni fa su tio
Analfabeti!

dino 4 anni fa su tio
“Globalizzazione “.......
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