L'ex regia federale ha versato 35mila franchi in favore della campagna. Pronzini: «Andreas Meyer non ha alcuna considerazione e nessun rispetto per questo cantone»
BELLINZONA - Il 19 maggio i ticinesi saranno chiamati a esprimersi sull'iniziativa popolare "Giù le mani dall'officina". Oggi sul Foglio ufficiale è apparso il versamento di 35'000 franchi da parte delle FFS in sostegno alla campagna del "no".
Un sostegno che non piace all'associazione "Giù le mani", che denuncia «il condizionamento» del voto popolare - «strumento principe della democrazia diretta» - «da elementi e pressioni esterne».
Matteo Pronzini accusa Andreas Meyer (CEO) e le FFS di «non avere alcuna considerazione e nessun rispetto per questo cantone» che pensano sia «ancora un baliaggio», né per la sua popolazione che ai loro occhi «non ha il diritto di decidere autonomamente e secondo propria coscienza se approvare o meno un’iniziativa popolare sottoscritta da oltre 14mila cittadine e cittadini».