Il treno che deve aspettare il passaggio di altri convogli e l'attesa degli automobilisti. Dall'apertura della galleria di base, in Ticino sono aumentati i transiti
LUGANO - Se sulle strade il traffico è intenso, sui binari non è da meno. Lo sanno bene i viaggiatori che la domenica della scorsa settimana si trovavano a bordo del treno RegioExpress proveniente da Milano e con arrivo previsto a Lugano alle 19.18: nei pressi della stazione di Paradiso il convoglio si è infatti dovuto fermare per diversi minuti “a causa del traffico intenso”, come comunicato dal personale FFS.
Altri parlano invece di attese insolitamente più lunghe al passaggio a livello di Lugano, in particolare da quando è stata messa in esercizio la galleria di base del Gottardo. Durante la chiusura della barriera passano svariati treni, sia viaggiatori che merci. E apparentemente sarebbero più del solito. Sì, perché comunque il tunnel di 57 chilometri attraverso le Alpi ha aumentato la capacità di transito. Soprattutto per quanto riguarda le merci.
Da 180 a 260 convogli - «Prima della galleria di base del Gottardo la capacità era di 180 treni merci al giorno, in seguito è salita a 210» ci spiega Patrick Walser, portavoce delle FFS. E questo numero è destinato ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni. «Con la messa in esercizio del tunnel di base del Monte Ceneri e il completamento del corridoio di quattro metri, la capacità raggiungerà i 260 treni merci». Di questi due terzi transitano dal Ceneri, mentre un terzo dal Gambarogno.
Treni più lunghi e più pesanti - Ma questo non significa, comunque, che ogni giorno passeranno 260 treni attraverso le Alpi. «L’utilizzo dipende da molti fattori - ci dice ancora Walser - legati in larga parte alla congiuntura economica». E bisogna anche considerare che con Alptransit i convogli non devono più affrontare le salite della vecchia linea del San Gottardo. Quindi: «Il numero di treni merci in transito non è aumentato in modo considerevole, in quanto grazie alla cosiddetta “ferrovia di pianura” (e quindi la galleria di base, ndr) possono circolare treni più lunghi e più pesanti». A parità di numero di treni vi è pertanto più merce trasportata.
Tempi dimezzati col Ceneri - La questione è diversa per il traffico viaggiatori, che è sostanzialmente rimasto uguale all’epoca precedente ad Alptransit. «Sono però cambiati i tempi di percorrenza» sottolinea il portavoce FFS, aggiungendo: «Con la messa in esercizio del tunnel del Monte Ceneri l’offerta passeggeri, sia su lunga percorrenza sia regionale, aumenterà di circa un terzo». E anche in questo caso la principale novità riguarderà i tempi di percorrenza, che tra Lugano e Bellinzona saranno dimezzati.
Addio al passaggio a livello - Con l’aumento dei treni in transito, le conseguenze sugli intervalli di chiusura del passaggio a livello di Lugano (uno degli ultimi presenti in Ticino e l’unico sulla linea FFS nel Sottoceneri) sono inevitabili. «Con l’avanzamento dei lavori Alptransit, e più precisamente con l’apertura della galleria del Ceneri nel 2020, si assisterà a un progressivo aumento del traffico ferroviario presso la stazione di Lugano» ricordava anche l’Esecutivo cittadino, lo scorso settembre, in un messaggio municipale per la prossima tappa del riassetto urbanistico del comparto. «Una diretta conseguenza di questo aumento - si legge - sarà la sensibile diminuzione degli intervalli di apertura del passaggio a livello di via Basilea». Non mancheranno pertanto tempi d’attesa superiori e code più lunghe, «a tal punto che risulterà necessaria la chiusura definitiva del passaggio a livello». Il traffico si sposterà quindi su altre strade, «senza tuttavia determinare ripercussioni particolari sulla rete viaria» scriveva ancora il Municipio.
Il tunnel sotto il Tassino - La pianificazione del comparto della stazione sarà completato con il modulo 3 del progetto StazLu1. Quest’ultimo prevede, infatti, la creazione di un nuovo asse stradale tra l’area del Tassino e la zona nord della stazione: si tratta di una galleria sotto al parco del Tassino.