L'MPS prende posizione nei confronti della possibilità di un aumento di capitale da parte del Cantone. «Se necessario lanceremo anche il referendum»
LUGANO - Il Cantone potrebbe aumentare il sostegno pubblico all'aeroporto di Lugano Agno. È l'ipotesi emersa negli scorsi giorni a seguito della seduta del consiglio d'amministrazione della società. La quota del Cantone, attualmente del 12,5%, potrebbe essere incrementata anche fino al 40%. Un'ipotesi che non piace al Movimento per il socialismo, che prende posizione.
«L’MPS si oppone chiaramente e con forza a questa prospettiva - si legge in un comunicato stampa -. Il Movimento ritiene che le vicende degli ultimi anni abbiano sufficientemente dimostrato che non vi sono ragioni economiche, commerciali, aziendali e/o turistiche che giustifichino il mantenimento e/o lo sviluppo dell’aeroporto di Agno quale struttura pubblica o di interesse pubblico».
Il Movimento definisce quale «sola via dignitosa da perseguire» una dismissione dello scalo, «attraverso un piano di riconversione che permettesse di trovare ai lavoratori e alle lavoratrici che vi lavorano una nuova ed adeguata sistemazione lavorativa», di cui potrebbe farsi carico «la Città». «Qualunque altra via sarebbe l’ennesimo tentativo destinato al fallimento, sprecando, come già fatto in questi ultimi anni, importanti risorse pubbliche».
Qualora il consigliere di Stato Claudio Zali decidesse pertanto di sottoporre al Parlamento la proposta, l'MPS mette la mani avanti: «Preannunciamo la nostra opposizione, ci opporremo dentro e fuori dal Parlamento cantonale, se necessario anche lanciando il referendum».
Infine, una stoccata al problema ambientale che rema contro al rilancio dell'aeroporto: «Anche il sindaco Borradori, bravo a salutare e a incoraggiare gli studenti che protestano per il clima, meglio farebbe a mostrare un po’ più di coerenza ambientale».