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CANTONEAvanzo di 137 milioni: «Il Cantone non ha bisogno dei Comuni»

18.04.19 - 10:19
Il sindaco di Vernate chiede al Gran Consiglio di «vegliare all’immediata messa in atto dell’iniziativa dei comuni»
TiPress - foto d'archivio
La consegna delle firme per l'iniziativa legislativa "Per comuni forti e vicini al cittadino" il 3 gennaio 2019.
La consegna delle firme per l'iniziativa legislativa "Per comuni forti e vicini al cittadino" il 3 gennaio 2019.
Avanzo di 137 milioni: «Il Cantone non ha bisogno dei Comuni»
Il sindaco di Vernate chiede al Gran Consiglio di «vegliare all’immediata messa in atto dell’iniziativa dei comuni»

VERNATE - «Questi risultati non ammettono repliche e non vi è spazio né giustificazione alcuna per ulteriori temporeggiamenti o controproposte». È con queste parole che il gruppo promotore dell'iniziativa "Per Comuni forti e vicini al cittadino" commenta i risultati del Consutivo 2018, che ha chiuso con un avanzo d'esercizio di oltre 137 milioni di franchi.

Un risultato che giustificherebbe la richiesta di stralciare la quota di 25 milioni di franchi che i Comuni devono versare annualmente al Cantone per risanare le finanze cantonali.

L'iniziativa legislativa è stata depositata il 1 novembre presso la Cancelleria di Stato a Bellinzona. Sono 64 i Comuni che vi hanno aderito - le firme sono state consegnate il 3 gennaio -, chiedendo la modifica del Decreto legislativo concernente la partecipazione finanziaria dei Comuni al finanziamento dei compiti cantonali (del 29 gennaio 2014), in particolare il contributo comunale versato da 6 anni a questa parte.

Essendo sostenuta da oltre un quinto dei 115 comuni del Canton Ticino, l'iniziativa deve essere vagliata dal parlamento. Il gruppo promotore - per bocca del sindaco di Vernate Giovanni Cossi - chiede pertanto che il Consiglio di Stato «abbia a presentare il Rapporto sull’iniziativa al più tardi contestualmente al Preventivo 2020, stralciando da subito il contributo nel Preventivo medesimo come pure nel Piano finanziario della nuova legislatura». E al Gran Consiglio viene domandato di «vegliare all’immediata messa in atto dell’iniziativa e in generale al necessario riequilibrio dei rapporti finanziari fra Cantone e Comuni».

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