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ROVEREDO (GR)«Abbiamo adottato dei pulcini per salvare le galline rare»

18.04.19 - 06:05
Sono oltre centocinquanta quelli che a ridosso della Pasqua hanno trovato casa nella Svizzera italiana
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Nei giorni scorsi Francesca e la sua famiglia hanno adottato dieci pulcini.
Nei giorni scorsi Francesca e la sua famiglia hanno adottato dieci pulcini.
«Abbiamo adottato dei pulcini per salvare le galline rare»
Sono oltre centocinquanta quelli che a ridosso della Pasqua hanno trovato casa nella Svizzera italiana

ROVEREDO (GR) - C’è chi prende un cane o un gatto. Chi invece opta per un canarino o un pesce rosso. E poi c’è anche chi sceglie di adottare dei pulcini. Così come ha fatto nei giorni scorsi Francesca di Roveredo (GR), portandone a casa una decina. Si tratta di pulcini che diventeranno galli e galline di razze particolari, spesso snobbate anche perché producono meno uova e quindi non sono interessanti dal punto di vista commerciale. «Sapevamo già di voler tenere delle galline, ma abbiamo deciso di cominciare coi pulcini per poter avere con loro un rapporto di affettività e perché sarebbe stata una bella esperienza per il nostro bambino» ci racconta Francesca.

Razze dalla lunga tradizione - Il tutto rientra in un progetto che da alcuni anni ProSpecieRara propone anche nella Svizzera italiana. E sono oltre centocinquanta i pulcini che nei giorni scorsi, proprio a ridosso della Pasqua, hanno trovato casa nella nostra regione, come ci dice Lea Ferrari di ProSpecieRara. L’obiettivo è di promuovere razze che in Svizzera hanno una lunga tradizione, ma che ormai - come detto - sono rare. Si tratta della gallina svizzera e di quelle appenzellesi a cuffia o barbuta.

«Noi abbiamo preso cinque galline svizzere e cinque appenzellesi a cuffia: due razze per diversificare il nostro allevamento» continua Francesca. «Quella svizzera l’abbiamo scelta perché è molto calma e quindi adatta ai bambini, quella appenzellese invece ci piaceva per la sua bellezza estetica».

Il contributo degli allevatori - «La distribuzione dei pulcini non è comunque fine a se stessa» spiega ancora Ferrari. «L’idea di base è che i singoli allevatori diano un contributo alla rete che si sta creando in Ticino. E quindi dall’anno seguente metteranno a disposizione le uova fecondate da cui sgusceranno i pulcini da dare in adozione».

È quello che intendono fare anche Francesca e la sua famiglia. «Quando i pulcini saranno cresciuti, vorremmo tenere quattro o cinque galline. Ma se i vicini saranno d’accordo, terremo anche un gallo, perché un domani sarebbe bello poter contribuire al progetto per la conservazione di queste specie rare».

E poi c’è la giornata dello scambio - Gli altri animali saranno affidati ad altri allevatori nell’ambito di una giornata dedicata allo scambio. «Uno scambio che avviene anche per fare in modo che il maschio non resti con le sorelle» sottolinea Ferrari.

Prima la gabbia, poi il pollaio - Per adottare dei pulcini serve comunque anche uno spazio adatto. Certo, inizialmente sono sufficienti una gabbia, foraggio, acqua e una lampada a infrarossi. Ma poi ci vuole un pollaio esterno, meglio se fornito di un pascolo. E il pollaio va protetto da predatori «Noi - spiega Francesca - metteremo anche una rete che coprirà l’intero recinto, anche per evitare che le galline volino via: le appenzellesi volano infatti fino a tre-quattro metri d’altezza». Il tutto viene spiegato nell’ambito di un corso proposto da ProSpecieRara.

Ma chi adotta dei pulcini? «Persone di tutti i tipi, dall’allevatore appassionato che partecipa anche a mostre avicunicole alle famiglie con bambini. Ma anche chi desidera fare una scelta alimentare più sostenibile ed ecologica» conclude Ferrari.

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COMMENTI
 

F.Netri 5 anni fa su tio
Caspita! Questo tema sì che giustifica l'apertura di un blog!

matteo2006 5 anni fa su tio
Risposta a F.Netri
Ti vedo bello caldo oggi! :-)
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