Il Laboratorio cantonale lancia l'allarme e indica le precauzioni da seguire
BELLINZONA - Il 50% dei campioni di molluschi bivalvi analizzati in Ticino contiene particelle virali del tipo Norovirus. A renderlo noto è il Laboratorio cantonale, che sottolinea come invece nessuno dei campioni sia risultato positivo al virus dell’epatite A (HAV).
I virus - Norovirus e HAV sono responsabili di un numero significativo di malattie di origine alimentare in Europa e nel mondo. L’organizzazione mondiale della sanità stima che il norovirus sia la causa più comune di infezioni di origine alimentare in Europa, con quasi 15 milioni di casi all'anno (di cui oltre 400 mortali).
Il Norovirus in particolare è una delle principali cause di gastroenterite acuta in Europa, spesso accompagnata da diarrea e vomito, e si trasmette attraverso il consumo di alimenti o acqua inquinati da materiale fecale o, più spesso, da persona a persona mediante contatto diretto o per contatto con superfici infette.
La trasmissione dei virus mediante consumo di molluschi bivalvi è una problematica sanitaria ampiamente documentata. Molto spesso i frutti di mare vengono consumati crudi ed è sufficiente una dose molto bassa di particelle virali per provocare una gastroenterite.
Cosa fare? - Attualmente la cottura accurata è l’unica misura efficace per eliminare o inattivare il norovirus o il virus dell’epatite A dai molluschi bivalvi o da prodotti freschi contaminati. Questi virus sono, infatti, estremamente tenaci, sopravvivono in acqua dolce e salata, sono resistenti ai comuni disinfettanti e a temperatura fino a 60°C. HAV s’inattiva a 85°C per 15 min. o a 100°C per 1 minuto. E’ da ricordare che, ad esempio, le cozze iniziano a schiudersi già a 70°C. Pertanto una rapida cottura dei molluschi potrebbe non essere sufficiente per inattivare il virus.
Le precauzioni e le accortezze da seguire quando si maneggiano i molluschi bivalvi sono tante. Ecco alcune regole fondamentali: