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MANNO Dopo gli sfratti, il risultato è questo

01.04.19 - 09:10
Ventiseimila metri quadri abbandonati in via Violino. Le ditte mandate via dal Cantone: «Nessuno ci ha rimborsati»
foto tio/20min
Un terreno abbandonato di 26mila metri quadri: a Manno, tra il Vedeggio e l'A2, c'è una città fantasma
Un terreno abbandonato di 26mila metri quadri: a Manno, tra il Vedeggio e l'A2, c'è una città fantasma
Dopo gli sfratti, il risultato è questo
Ventiseimila metri quadri abbandonati in via Violino. Le ditte mandate via dal Cantone: «Nessuno ci ha rimborsati»

MANNO - C'è una città-fantasma lungo il Vedeggio. Ventiseimila metri quadri di macerie, depositi di rifiuti ma anche ambienti ben conservati, ancorché vuoti e spettrali. Ex-uffici, officine, capannoni: sembra il set di un film horror o post-apocalittico. 

Alla luce del sole - Le famiglie a passeggio per via Violino e gli sportivi che fanno jogging sul fiume si lamentano e cambiano strada, pochi ricordano che dieci anni fa l'area compresa tra l'A2 e le ruggenti industrie di Manno ospitava un piccolo distretto: mezza dozzina tra aziende edili e artigiane, dove «lavoravano decine di persone». Oggi gli imprenditori sfrattati dal Cantone si sono trasferiti altrove, ma non sono contenti dello stato di cose.

Gli sfrattati si lamentano - «Ci hanno mandati via per niente, se questo è il risultato» protesta Nico Covacev della ditta Colam, trasferitasi a Bedano dopo trent'anni in via Violino. Anche Sandro Montemarano, carpentiere, ha dovuto lasciare la sede storica dove lavorava dal 1982: «Per noi è stato un cambiamento non da poco, e non abbiamo ricevuto indennizzi».

Eternit e depositi abusivi - Ad arroventare gli animi è il danno economico e ambientale: pneumatici abbandonati, cumuli di eternit sparsi qua e là, strutture cadenti (e in parte cadute) diventate ritrovo di writers. Poi c'è la beffa burocratica. Dopo avere espropriato l'area nel 2009 il Cantone ha stanziato un credito milionario per realizzarvi un bacino idrico artificiale; ma i finanziamenti non sono mai arrivati e gli ex-proprietari – una società luganese – sono aditi alle vie legali. «Tutto è fermo da dieci anni, nel frattempo abbiamo perso le rendite degli affitti e non abbiamo ricevuto un soldo dallo Stato. Il terreno non è più nostro, né la responsabilità per il degrado che si è creato» assicurano questi ultimi. 

Ping-pong di responsabilità - Di chi è la colpa allora? Da noi contattato, il Dipartimento del territorio rimbalza al Comune di Manno. Qui rinviano ad un “Consorzio per la manutenzione degli argini del Vedeggio” e a un numero di telefono, che però suona a vuoto per giorni. La sede è ad Agno ma «un ufficio vero e proprio fisicamente non esiste» spiegano in Municipio. Sulla carta a dirigere l'ente sarebbe un dentista di Agno. Raggiunto al telefono, ha preferito non commentare.

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