Dal "Collettivo R-esistiamo" l'appello per trovare una sistemazione diversa per le persone in procedura d’asilo
BELLINZONA - Arriva dal "Collettivo R-esistiamo" l'appello rivolto ai medici che operano in Ticino per trovare una sistemazione diversa per le persone in procedura d’asilo, alloggiate nei centri sotterranei della protezione civile. Secondo il Collettivo, infatti, i richiedenti asilo sarebbero esposti a «seri rischi per la salute fisica e psichica». A dimostrare tali affermazioni vi sono delle foto (in allegato) nelle quali si notano quelle che sarebbero le condizioni del "bunker di Camorino" (con tanto di cimici da letto, muffa e sporcizia varia).
«Come già evidenziato dalla Commissione Nazionale per la prevenzione della tortura (CNPT) nel suo rapporto alla Segreteria di stato della migrazione (SEM) - si legge nel comunicato diffuso dal "Collettivo R-esistiamo" -, la qualità dell’aria nelle strutture militari sotterranee risulta particolarmente problematica». «La CNPT - prosegue la nota - ha sottolineato che queste installazioni militari non sono adatte che per soggiorni di breve durata di 3 settimane al massimo».
Attualmente sarebbero più di sessanta i medici che hanno aderito all’appello, che richiede in particolare il trasferimento immediato delle persone in alloggi sopra la terra.
«Le alternative - si legge ancora - ci sono in un Cantone che conta innumerevoli appartamenti vuoti e case disabitate sia di enti privati che pubblici. Inoltre parte della società civile è disposta ad accogliere le persone nelle proprie abitazioni private con il supporto di personale formato sulle problematiche della migrazione».
Le firme saranno consegnate al Capo del DSS Paolo Beltraminelli e all’attenzione anche della signora Fiorini, direttrice della Dasf, in data 21 marzo presso la Cancelleria di Stato.