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BELLINZONACurzútt è tornato a volare

26.02.19 - 11:14
Il gufo reale, salvato quasi quattro mesi fa da due escursionisti sopra Monte Carasso, è stato nutrito e curato presso il centro per animali selvatici della Spab
SPAB
Curzútt è tornato a volare
Il gufo reale, salvato quasi quattro mesi fa da due escursionisti sopra Monte Carasso, è stato nutrito e curato presso il centro per animali selvatici della Spab

BELLINZONA - Da 4 mesi il maestoso gufo reale - chiamato Curzútt - attendeva questo momento. Quello di riprendere il volo e ritornare a solcare i cieli bellinzonesi.

La sua storia era iniziata quando due escursionisti lo avevano raccolto quasi morente poco sotto la frazione in territorio di Monte Carasso dalla quale ha preso il nome. In seguito il magnifico volatile è stato nutrito e curato presso il centro per animali selvatici della SPAB a Gorduno. «L'urto contro un ostacolo o il combattimento con un altro esemplare gli avevano procurato alcune ferite e la cecità ad un occhio», precisano dalla protezione animali di Bellinzona in una nota. 

Il recupero del gufo reale è stato lungo e complesso: «Fortunatamente dopo la visita veterinaria specialistica e le prime cure del caso, si è appurato che l’altro occhio era ancora perfettamente funzionante». Il volatile, quindi, avrebbe potuto ancora tornare in libertà. «Settimana scorsa ha chiaramente mostrato un atteggiamento che confermava il suo totale recupero».

Curzútt, liberato dall'avvocato Luciano Cattaneo, è quindi tornato a volare. Un'ottima notizia per la popolazione dei gufi reali che è in continua e drastica diminuzione. «Ogni singolo animale salvato e rimesso in libertà è un tassello importante contro la totale sparizione di questi maestosi e magnifici volatili».

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COMMENTI
 

il saggiatore 5 anni fa su tio
Bellissimo animale, non c'é che dire; probabilmente - fosse dipeso da me - anche io avrei fatto tutto il possibile per salvarlo. Tuttavia, c'è da chiedersi se non si sia trattato di un'indebita ingerenza dell'uomo nei processi naturali: in fondo, Curzùtt si è ferito "da solo" (andando a sbattere contro un ostacolo) o combattendo con un conspecifico, ossia ha rischiato di morire per cause del tutto naturali, indipendenti dall'uomo. Ci fosse stata una responsabilità umana, si sarebbe potuto tranquillamente salvare il rapace quale misura di equità nei suoi confronti; ma così si finisce solo per salvare gli animali che piacciono o impressionano (favorevolmente). Unica vera ragione per salvarlo è che si tratti di una specie in via di estinzione (perlomeno in Svizzera), ma - secondo me - è importante non invocare il pericolo di estinzione come scusa generale per salvare questo o quell'esemplare.
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