Il cantiere è fermo per il ricorso presentato dalla Società Bancaria Ticinese. Ma anche la STAN chiede al Comune di trovare un'altra soluzione
BELLINZONA - Cassonetti dei rifiiuti interrati «nella piazza più bella di Bellinzona, attorniata da monumenti storici protetti di importanza cantonale come la chiesa Collegiata e altri pregevoli palazzi privati»? Non è d’accordo la Società ticinese per l’arte e la natura (STAN), che chiede al Municipio di trovare un’ubicazione alternativa.
Il Comune intende infatti procedere all’istallazione di 8 cassonetti interrati nel Centro storico. Uno in Piazza Collegiata. Anche se parzialmente interrati e muniti di un coperchio, questi - per la STAN - «darebbero ugualmente luogo a uno spettacolo poco decoroso». Non solo per il manufatto in sé, ma anche «per l’andirivieni degli utenti», «per quando saranno pieni» e «per i cattivi odori».
Il cantiere in Piazza Collegiata è stato avviato il 14 novembre, ma due giorni dopo si è fermato a seguito dell’istanza supercautelare inoltrata dalla Società bancaria ticinese e subito accolta dalla Pretura civile di Bellinzona. L’ubicazione del cassonetto in quella posizione era stata decisa dal Consiglio comunale dopo che una prima proposta era stata bocciata dall’Ufficio dei beni culturali. Contro questa decisione la Bancaria ha anche presentato ricorso al Consiglio di Stato.
La STAN propone pertanto al Municipio un cambiamento dell’ubicazione di questa postazione: ad esempio sul lato nord del parcheggio di superficie della Cervia. Una decisione «imposta dal buon senso» e «auspicata dalla grande maggioranza di chi vive e frequenta la città» (secondo le voci ascoltate al mercato del sabato).