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LUGANOLa guerra del pollaio è finita… o forse no

31.01.19 - 06:01
Il Municipio della Città mette pace tra i vicini di Insone. Ma il proprietario rilancia: «Non tiro il collo alle mie trenta galline sotto casa, finché non potrò tenerne cento nell’altro recinto»
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La guerra del pollaio è finita… o forse no
Il Municipio della Città mette pace tra i vicini di Insone. Ma il proprietario rilancia: «Non tiro il collo alle mie trenta galline sotto casa, finché non potrò tenerne cento nell’altro recinto»

LUGANO - Dal progetto per il polo sportivo ai polli di Insone, quartiere di Val Colla. È ampio lo spettro dei temi che deve affrontare il sindaco Marco Borradori e alcuni di questi possono apparire sorprendenti. Come la decisione presa negli scorsi giorni dal Municipio che dovrebbe sancire la fine di una guerra di vicinato che è stata anche oggetto di un’interrogazione.

Al centro del litigio un pollaio con una trentina di ovaiole annesso a un’abitazione. Per i proprietari, i Gamba, costituirebbe un’importante fonte di introiti per l’azienda agricola di famiglia. Per chi vive lungo la stradina residenziale si tratta invece di un’insopportabile sorgente di odoracci e insetti molesti.

Un caso che ha diviso. Da un lato quelli che sostengono che in campagna non si può avere tanto la puzza sotto il naso e chi si trasferisce lì deve adeguarsi agli usi agresti; dall’altro chi ritiene che la libertà finisca dove si comincia a molestare il vicino.

Ora, salomonica, giunge la decisione del sindaco che condiziona il rilascio della licenza edilizia: «Il nuovo pollaio, come da documentazione approvata, è limitato all’allevamento prettamente domestico di 5 polli al massimo». Uno in più, dei proverbiali quattro capponi di Renzo.

Il caso è chiuso? Mica tanto. I Gamba ridurranno il pollaio, ma in compenso hanno fatto domanda per costruirne un altro, molto più grande, qualche decina di metri più a valle. Sul limitare del bosco e sono già piovute le opposizioni dei vicini. «In Municipio è andato quasi tutto ok - dice Loris Gamba -. In questi giorni abbiamo un incontro di conciliazione con la sezione dell’Agricoltura. Finché non potrò costruire il nuovo pollaio per cento galline non tiro certo il collo alle mie trenta che ho sotto casa».   

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