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La scuola cantonale di commercio premiata dall’Ambasciata francese

CANTONELa scuola cantonale di commercio premiata dall’Ambasciata francese

11.01.19 - 16:38
L'istituto scolastico di Bellinzona ha ricevuto il riconoscimento per la sua offerta di formazione bilingue
DECS
La scuola cantonale di commercio premiata dall’Ambasciata francese
L'istituto scolastico di Bellinzona ha ricevuto il riconoscimento per la sua offerta di formazione bilingue

BELLINZONA - Il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) comunica con soddisfazione che oggi la Scuola cantonale di commercio (SCC) di Bellinzona è stata insignita dal Ministero francese dell’Europa e degli affari esteri del “LabelFrancÉducation,” un certificato di qualità assegnato a istituti scolastici d’eccellenza non francesi che offrono percorsi di formazione bilingue di qualità riconosciuta contribuendo così alla promozione della lingua e della cultura francesi.

Il certificato di qualità, valido tre anni, è stato consegnato oggi pomeriggio da Carine Delplanque, consigliera culturale presso l’Ambasciata di Francia a Berna, ad Adriano Agustoni, direttore della SCC. Questo nell’ambito di una cerimonia che è stata aperta dalla lettura di un messaggio del Consigliere di Stato Manuele Bertoli. Il Direttore del DECS si è congratulato con tutte le componenti della SCC, ringraziando chi ha lavorato sodo per raggiungere questo importante traguardo e l’Ambasciata di Francia per il conferimento di questo importante riconoscimento, un elemento di distinzione e valorizzazione che premia il curricolo bilingue italiano-francese che la SCC offre sin dall’anno scolastico 1997-98 agli allievi del terzo e quarto anno, permettendo di seguire lezioni impartite in francese in economia aziendale, economia politica, diritto, storia, geografia, matematica e scienze naturali, oltre alle lezioni per il progetto interdisciplinare.

Il Consigliere di Stato Bertoli ha ricordato l’impegno del DECS in favore della promozione delle lingue seconde nazionali. «Nel nostro Paese quadrilingue, nel quale l’italiano è lingua minoritaria, è fondamentale potersi approcciare efficacemente agli altri idiomi nazionali» – ha detto. «Noi chiediamo agli altri Cantoni di fare uno sforzo in questa direzione, dando il giusto spazio all'insegnamento dell'italiano al di fuori della Svizzera italiana, ma vogliamo anche fungere da esempio virtuoso. In Ticino in tal senso si sta già facendo molto a più livelli: le nostre scuole prevedono molte ore dedicate alle lingue seconde, abbiamo alcuni percorsi bilingui nel settore postobbligatorio, abbiamo il servizio Lingue e stage all’estero, ed è mia intenzione continuare a lavorare per sviluppare soluzioni efficaci volte ad introdurre e far apprezzare ai nostri giovani le altre lingue del nostro Paese. Perché in fondo è solo quando ci innamoriamo di una lingua, di ciò che essa rappresenta e del bagaglio culturale che essa veicola, che sviluppiamo una naturale facilità nel farla nostra e nel fare anche nostro il mondo che essa rappresenta».

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