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LUGANOFeste a luci rosse: «Pranzo in famiglia, poi vengono qui»

27.12.18 - 08:00
Il distretto del sesso di Pazzallo fa affari grazie alle tredicesime, e alla solitudine natalizia. Parola di chi lavora nel settore
tipress
Feste a luci rosse: «Pranzo in famiglia, poi vengono qui»
Il distretto del sesso di Pazzallo fa affari grazie alle tredicesime, e alla solitudine natalizia. Parola di chi lavora nel settore

LUGANO - Un anno fa il caso di un manager di Giubiasco, scomparso dopo il Natale in famiglia, fece notizia. Il corpo fu ritrovato a casa di una trans – un infarto, si scoprì – squarciando il velo su un'abitudine più diffusa di quanto si pensi.

Durante le Feste il settore delle luci rosse non va in vacanza. I postriboli ticinesi – in particolare quelli del “distretto” di Pazzallo – hanno registrato il tutto esaurito nei giorni scorsi. «Per noi è alta stagione, l'affluenza aumenterà ancora fino al picco di Capodanno» prevede il gerente del Moulin Rouge.

Nel lupanare il 25 dicembre si è tenuto «un pranzo offerto a tutte le ragazze» perché «anche per le prostitute è importante avere un momento di calore e condivisione». Poi subito al lavoro: i clienti «arrivano già nel primo pomeriggio, dopo i pranzi con i parenti forse sentono il bisogno di un diversivo» scherza l'affittacamere.

Anche al vicino Bar Oceano la richiesta non è mancata. «Notiamo però che si tratta per lo più di persone sole, che non hanno nessuno e cercano le ragazze magari solo per avere compagnia» osservano i gestori. «Alcuni sono abitué, ma si vedono anche facce nuove». Anche tra le prostitute c'è un certo ricambio: chi può torna al paese d'origine per passare il Natale in famiglia, ma per gli operatori del ramo non è difficile trovare sostitute. Molte ragazze «vengono a prostituirsi in Ticino una volta all'anno, per le Feste, quando le prospettive di guadagno sono maggiori» spiegano. I prezzi più alti si registrano la notte di S.Silvestro: il pienone «comincia già alle quattro del pomeriggio» raccontano al Moulin Rouge. «Ogni anno ci tocca togliere i tavoli per fare spazio alla gente».     

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