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ISONE27 ettari bruciati, aperta un'inchiesta

19.12.18 - 14:27
La polizia militare indaga per stabilire le cause dell'incendio avvenuto ieri a Isone. Le operazioni di spegnimento cesseranno oggi con l'arrivo della neve
Pompieri Lugano/Rescue Media
27 ettari bruciati, aperta un'inchiesta
La polizia militare indaga per stabilire le cause dell'incendio avvenuto ieri a Isone. Le operazioni di spegnimento cesseranno oggi con l'arrivo della neve

ISONE - Una superficie di 27 ettari bruciata, per il 95% pascolo e per il 5% piante latifoglie e resinosi. È questo il bilancio dell'incendio divampato ieri attorno a mezzogiorno ad Isone, in Val Serdena, zona Fontanelle. Il rogo non ha comunque arrecato danni a strutture, così come non ha ferito persone o animali.

Dopo un primo briefing avvenuto alla Caserma di Isone fra le forze d'intervento - il Corpo pompieri aziendale del Centro logistico Monteceneri, i pompieri di Monteceneri e i pompieri del Centro di soccorso di Lugano - i militi ieri avevano iniziato le operazioni di spegnimento, rese difficoltose dall'impossibilità di raggiungere i fronti dell’incendio con i veicoli. Per questo era stato richiesto l’intervento di quattro elicotteri civili.

I quattro elicotteri hanno volato fino alle ore 17.00 circa, dopodiché l’attacco aereo è terminato, in quanto la legge non permette lanci d’acqua negli orari notturni. L’intervento terrestre è invece continuato fino alle 02.00 di notte circa, quando l’incendio è stato dichiarato sotto controllo.

Benvenuta la neve - Oggi un elicottero ha continuato a bagnare i confini dell’incendio per evitare ogni possibilità di riaccensione. L’incendio è stato contenuto all’interno della zona militare. La polizia militare ha aperto un inchiesta che ha lo scopo di stabilire l’esatta dinamica dell’accaduto e identificare la causa dell’incendio.

Complessivamente nei due giorni sono stati ingaggiati circa una quarantina di pompieri con una quindicina di veicoli. Le operazioni di spegnimento cesseranno in giornata con il possibile arrivo della neve.

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