Mancano posteggi per i collaboratori della Paganini Re. Problemi soprattutto nel pomeriggio e durante i funerali nel vicino cimitero. La polizia? Sembra non fare sconti. Anzi.
BELLINZONA – Sempre meno posteggi a disposizione dei lavoratori nella Svizzera italiana. Il trend, in atto ormai da qualche anno, colpisce anche chi è confrontato con mestieri in cui assentarsi, anche solo per cambiare il disco orario, può davvero risultare fastidioso. Chiedetelo ai collaboratori (un centinaio, complessivamente) della casa per anziani Paganini Re di Bellinzona. Hanno problemi in particolare nella fascia pomeridiana e durante i funerali nel vicino cimitero. «Soprattutto – precisa la direttrice Paola Franscini – quando gli addetti alle cure fanno la pausa, con l’orario spezzato. Al loro rientro, spesso trovano tutto occupato. Compresi i posteggi di nostra proprietà».
La paura di sforare – I parcheggi “ad hoc” per i collaboratori della casa anziani sono una trentina. Il resto è in zona blu. «E quando siamo costretti a posteggiare in zona blu – dice un dipendente – siamo al lavoro con l’incubo di sforare col tempo. Se non vogliamo prendere la multa, dobbiamo continuamente uscire a spostare la macchina e a cambiare il disco orario».
Momenti di saturazione – Alcuni dipendenti della Paganini Re sarebbero già stati sanzionati. Possibile che persone confrontate con un mestiere nobile, ma che richiede una presenza continua sul posto, debbano quasi quotidianamente convivere con il timore di prendere una multa? Ivano Beltraminelli, comandante della polizia comunale di Bellinzona, non vede vie d’uscita. «Si tratta di una struttura privata. Non possiamo chiudere un occhio con questi lavoratori solo perché sono attivi nel ramo sociale. Non possono esistere trattamenti di favore. Altrimenti occorrerebbe fare la stessa cosa per tutte le strutture analoghe».
Necessità di rotazione – Che la zona non abbondi di posteggi è cosa nota. E Beltraminelli non lo nega. «Ci sono i posteggi blu. Serve il disco orario, con un limite di tempo. E questo perché, a causa della vicinanza del cimitero, occorre una certa rotazione».
Un problema di qualità – Si pone, a questo punto, anche un problema di qualità del servizio. Chi è al fronte, se continuamente sottoposto alla necessità di dovere cambiare il posto auto, riesce a fare fronte nel modo migliore alle proprie incombenze? «Di base problemi non ce ne sono – assicura Franscini –. Se un nostro collaboratore deve uscire a spostare l’auto, ha tutta la nostra comprensione e viene momentaneamente sostituito. Però è vero che la polizia, soprattutto durante i funerali pomeridiani, potrebbe fare qualche controllo in più. In modo da impedire che i nostri posteggi vengano occupati. Per noi è sempre difficile uscire sul posto e criticare chi sta vivendo magari un momento di lutto».
Privilegi solo ai domiciliati – L’alternativa sarebbe quella di consentire maggiore flessibilità ai lavoratori della Paganini Re. Nessun compromesso possibile? «Solo i domiciliati, che dimostrano di non avere un posteggio privato a casa, possono sottoscrivere un abbonamento – replica Beltraminelli –. È una soluzione che, tuttavia, non garantisce la certezza di avere un posto. Se lo si trova, però, si può lasciare la macchina senza limite di tempo. È, tuttavia, impensabile applicare lo stesso principio per i collaboratori della casa anziani. Al limite spetta alla direzione della struttura privata studiare una soluzione».