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CANTONEGobbi e Bertoli alla Notte bianca della legalità

30.11.18 - 17:18
I due consiglieri di Stato hanno avuto un confronto sul tema della legalità con una sessantina di giovani
Ti Press
Gobbi e Bertoli alla Notte bianca della legalità
I due consiglieri di Stato hanno avuto un confronto sul tema della legalità con una sessantina di giovani

BELLINZONA - I Consiglieri di Stato Manuele Bertoli e Norman Gobbi hanno preso parte oggi alla prima Notte bianca della legalità organizzata dalla Fondazione SOS Infanzia nella sede del Tribunale penale federale di Bellinzona. Un evento che ha permesso un confronto diretto e privilegiato sul tema della legalità tra una sessantina di giovani delle scuole medie e delle scuole medie superiori con personalità del mondo politico e giudiziario a livello federale, cantonale e comunale.

Il Consigliere di Stato Norman Gobbi ha reso attenti i giovani interlocutori sull’importanza del rispetto delle regole per non commettere reati e garantire una convivenza pacifica tra i cittadini nel rispetto della sicurezza di tutti. Il Direttore del Dipartimento delle istituzioni ha citato ad esempio la legge sull’ordine pubblico che prevede sanzioni per chi imbratta gli spazi pubblici; un tema molto sentito tra i ragazzi che hanno posto domande e segnalato alcune criticità.

Dal canto suo il Consigliere di Stato Manuele Bertoli ha ricordato che in Svizzera sono oltre 40mila i giovani tra i 15 ed i 25 anni costretti a interrompere gli studi e abbandonare il loro domicilio perché vittime di violenze fisiche e psicologiche indotte da situazioni familiari problematiche. «In una società di apparenze, consumismo e manipolazioni, l'identità giovanile fatica a individuare solidi punti di riferimento» - ha detto il Direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport. «La violenza domestica può provocare un disagio individuale che può poi manifestarsi in atti di trasgressione, soprattutto con il consumo di sostanze alcoliche e droghe». Bertoli ha concluso il proprio intervento citando Gandhi: «La ricchezza senza lavoro, il commercio senza etica, la scienza senza umanità, la politica senza principi: queste sono le radici della violenza».

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