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BELLINZONA«Noi, “ribelli” autogestiti, in cerca di una nuova casa»

30.11.18 - 06:00
La libertà è il tratto distintivo dell’associazione Quercia Nera. Unito a uno stile di vita ecosostenibile e anti consumistico. Ora, però, subentra uno sfratto inatteso
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Da destra: Gregorio, Stefano, Francesca e Ivan, sul loro terrazzo.
Da destra: Gregorio, Stefano, Francesca e Ivan, sul loro terrazzo.
«Noi, “ribelli” autogestiti, in cerca di una nuova casa»
La libertà è il tratto distintivo dell’associazione Quercia Nera. Unito a uno stile di vita ecosostenibile e anti consumistico. Ora, però, subentra uno sfratto inatteso

BELLINZONA – Fanno quasi tutto in casa. Il pane, la salsa di pomodori, le marmellate, il sale aromatico. Coltivano frutta e verdura, allevano pecore e galline. Sono i membri della Quercia Nera, associazione no profit basata su uno stile di vita libero, ecosostenibile e anti consumistico. Al timone, Gregorio C., 39 anni, e la sua compagna Francesca F.. «Due veri ribelli» dice lei. Ora la Quercia Nera, che ha sede sui Monti di Ravecchia (Bellinzona), è alle prese con uno sfratto inatteso. «Abbiamo due anni di tempo per trovare una nuova casa».

Spiriti liberi – Ottomila metri quadrati sospesi nel verde. Un luogo fuori dal mondo e dal tempo. La casa di Gregorio e Francesca colpisce soprattutto perché è fatta solo di oggetti riciclati. Ma anche perché è aperta a tutti. Ci vivono, oltre ai loro tre bimbi, anche altre persone. Andrea A., ad esempio. Un altro spirito libero. «Chiaro – precisa Francesca – ti vedi girare altre persone “estranee” per casa. E per questo serve tanta fiducia reciproca. Gli spazi sono condivisi. E anche le idee. Non ci pestiamo i piedi. Qualche tempo fa si sono fermati da noi, per qualche tempo, anche due giovani viaggiatori messicani. Il nostro motto è l’ospitalità».

Foto Quercia Nera

La scelta del proprietario – «La nostra avventura – spiega Gregorio – l’abbiamo iniziata nel 2013. Prima in Malcantone. Poi, per cinque anni, a Sant’Antonio, in Valle Morobbia. Da un anno ci eravamo stabiliti qui. Sembrava andare tutto bene. Ora, però, il proprietario del terreno ha deciso di venderlo».

Fuori dagli schemi – Ad accoglierci, due asini salvati dalla macellazione. E due cani. All’entrata del giardino, ci imbattiamo in Stefano M., cinquantenne fotografo freelance. Una specie di filosofo. La sede della Quercia Nera è un po’ la sua seconda casa. «Sono sempre stato uno fuori dagli schemi. Non sopporto la società così come è strutturata, piena di obblighi e di cose stressanti. I ritmi frenetici non fanno per me».

Una coppia di simpatici “pazzi” – Gregorio, la svolta, l’ha vissuta nel 2006. «Ho un bachelor in amministrazione del turismo, lavoravo negli hotel del Vallese. A un certo punto mi sono stufato. Ero stanco di mangiare nervoso. Sono fuggito in Zambia, per sei mesi, in mezzo alla natura selvaggia. Lì ho capito che volevo altro dalla vita. Nel 2009 ho incontrato Francesca, un’altra “pazza” come me. Insieme, abbiamo messo in piedi questo progetto».

Il valore del denaro – Gregorio, per mantenere la famiglia, fa il manutentore di giardini. Anche se il denaro sembra essere l’ultimo dei suoi pensieri. «Noi vogliamo vivere in modo comunitario, con lo stretto indispensabile. Puntiamo molto sullo scambio, sul baratto, ricicliamo ogni cosa possibile. Le nostre prime attività erano legate a mercatini dello scambio, per esempio».

Un punto di riferimento – I membri della Quercia Nera sui Monti di Ravecchia hanno contribuito a tenere puliti anche i numerosi terreni del posto. E sono riusciti a creare un ottimo clima con i turisti e gli escursionisti. «L’estate è stata fantastica – sospira Gregorio – tutti si fermavano da noi. Volevano conoscere la nostra vita. Volevano provare a lavorare nell’orto, riscoprire il valore del tempo. Perché qui cerchiamo di viverla, la vita. Lavorando il giusto e dedicando il tempo a cose sane. Non come quelli “là fuori”, stressati per otto ore al giorno davanti a un computer, sempre in corsa».

Foto Quercia Nera

La riconquista del tempo – «Il problema – riprende Stefano – è che alcuni vedono male il nostro approccio. A volte io sono stato giudicato come un “caso sociale”. Solo perché, una volta rotta, ho rinunciato all’auto. E solo perché ho deciso di prendermi i miei tempi, di non esaurirmi. In realtà siamo solo persone normalissime che hanno deciso di vivere la vita secondo un’altra ottica. E quando ho bisogno la macchina, c’è sempre un membro dell’associazione che me la presta. Ci si fanno tanti favori a vicenda».

Niente vestiti nuovi – Una ventina di membri attivi. Tanti amici. La Quercia Nera è un punto di riferimento per diverse persone. Anche per Ivan M., 52enne di Lugano. «Vengo qui spesso, per cambiare aria. La porta della Quercia Nera è sempre aperta. Amo la loro filosofia. Io, ad esempio, sono vent'anni che non compro un vestito nuovo. Punto tutto sul riciclo. Basta sprechi. È una società che consuma troppo, basata sull’apparenza e sul superfluo. Non mi ci identifico».

Forza e autosostentamento – Ma perché quel nome? Perché proprio la Quercia Nera? Lo spiega bene Francesca. «La quercia nera, intesa come albero, è simbolo di forza. Ma anche di autosostentamento. La quercia, con le sue semplici ghiande, ha dato da mangiare all’umanità. Noi, in fondo, siamo così. Vogliamo stare in piedi da soli, il più possibile. Anche coi detersivi facciamo attenzione. Solo detersivi autoprodotti, ecosostenibili. Il cibo, spesso, ce lo autoproduciamo. In inverno, con l’orto e il frutteto fermi, abbiamo qualche problema. E allora ci aiuta il Tavolino Magico, che sostiene progetti comunitari come il nostro».

Un importante traguardo – Ivan precisa, tuttavia, un aspetto fondamentale. «L'autosostentamento non è ancora un obiettivo raggiunto, purtroppo nemmeno d'estate. Ci si sta lavorando. Ma presuppone una maggiore estensione dei terreni coltivabili e una struttura per l'ospitalità che possa accogliere più persone al contempo. È un importante traguardo». 

Due anni di tempo – Gregorio, nonostante lo sfratto, guarda al futuro con ottimismo. «Molti amici che conducono una vita più “normale” ci stimano per la nostra tenacia. Abbiamo tempo fino a dicembre 2020 per trovare una nuova sistemazione. Stiamo valutando alcune possibilità. L’avventura non si fermerà, ve lo garantisco».

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COMMENTI
 

siska 5 anni fa su tio
...su quello non c'é dubbio......

siska 5 anni fa su tio
..e il NON buon umus, si trova nelle file dei soldati e soldatini, nei costruttori di ricchezza propia, nelle sacche dei venditori di fumo che ne fanno oro prelevando il già precario benessere altrui e nelle varie fila di colonnelli di ogni sorta non specificatamente militare. Un orrore il solo pensarci.

siska 5 anni fa su tio
Già già...in tanti non hanno compreso cosa sia la libertà preferiscono pensare che la sinistra non paga. Ho letto un bellissimo articolo intitolato: Potere e (In)giustizia scritto da Dicky Marty. E di articoli interessantissimi ne ho letti altri nel passato tratti dal il Quaderno Forum Alternativo e gli autori non sono parassiti o di poco conto, come pensa una determinata destra, ma sono tutte persone che hanno uno spessore intellettuale e sociale come tutti quelli che ci lavorano dietro quindi mi sa che l'umus della discordia si trova altrove.

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Ho "lavorato" con lui per diversi anni ed era una grande persona oltre che a un ottimo Magistrato. Ora ha "sposato" certe sue teorie che non condivido in pieno, ma questo non cambia la stima che ho per lui. Ora acquisterò quello di Carlina e spero che scriva quello che ha ribadito in un'intervista. L'Onu è una delle organizzazioni più inutili che esistano così come è strutturata e sovradimensionata. La metà della gente che ci lavora è di troppo. Mandiamoci i "Quercia Nera" a far pascolare le mucche e lavorare il terreno; tanto il verde inutile abbonda ;-)) Ciaooooooo ......one ;-))

Nmemo 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Se ti affidi a quello lì che ha già favorito, con una buona uscita ingiustificata l'amico della politica PLR del Circolo della Bora da Besa, ti sei già squalificata in partenza.

siska 5 anni fa su tio
Risposta a Nmemo
No io non mi squalifico semmai leggo tra le righe che a te piace squalificare....un signore come Dicky Marty? Sicuramente conosce le più infime parti dell'essere umano e per me "sbaraglia" tutto quanto quanto c'é sul mercato politico di oggi non parliamo poi dei fustigatori con la fissa del pettorale. Amo leggere che male c'é! Sai mi capita di godermi un'oretta di lettura dopo mezzanotte quando le fatiche e i pensieri di una giornata mi fanno compagnia anche a notte fonda.....

Nmemo 5 anni fa su tio
Ammesso, ad esempio, che siano quarantenni, oggi autosufficienti e forti come una quercia sana, non potranno per certo ipotizzare, per loro, la longevità di una quercia. In altre parole così facendo passano gli anni buoni senza mettere un po’ di fieno in cascina. Ai primi acciacchi di una “macchina” che richiede controlli e cure, saranno a cercare sostegno da quelle istituzioni della società civile ordinaria che per anni loro hanno rifiutato. Del resto di quelle problematiche gli uffici dei servizi sociali sono pieni d’incarti.

Nmemo 5 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
E no, in Ticino la società non lascia nessuno con le parti nobili per terra.

F.Netri 5 anni fa su tio
Oh Santo Cielo! E ora come farà il Mondo a girare ancora?

elvicity 5 anni fa su tio
@Renata Ofria.... certo che il proprietario ha la libertà di vendere la sua proprietà, ma non mi piace per niente il modo come ha proceduto. Non si affitta una casa a gente, sapendo che devono sudare per tirare fuori un posto come vedete sulle foto. Un anno fa era in uno stato a dir poco pietoso.. Pensando che potevano fermarsi li hanno preso impegni con il vicinato per curare i terreni quasi tutti abbandonati.. preso altri animali.. creato una vita di comunità... Addirittura dovevano lasciare casa entro fine anno e a quanto pare il termine è stato prolungato.. e meno male !

elvicity 5 anni fa su tio
Ho il piacere di conoscere tutti o quasi tutti i membri della Quercia Nera e confermo che quello che riporta l'articolo corrisponde al vero. Lì si trova un'isola di pace, compassione e rispetto ... So che loro la forza c'è l'hanno e sicuramente qualche porta si aprirà. Auguri!

Tarok 5 anni fa su tio
avete vergogna a dire il vostro cognome?

Logico 5 anni fa su tio
Gregorio a volte viene definito un caso sociale? Ma in effetti lo è, non per questo deve esserlo in senso negativo. Mi chiedo solo se hanno la cassa malati (obbligatoria) ??
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