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CANTONEAvviato uno studio sull’impatto economico della cultura in Ticino

15.11.18 - 14:45
I risultati sono attesi per il primo semestre del 2020
tipress
Avviato uno studio sull’impatto economico della cultura in Ticino
I risultati sono attesi per il primo semestre del 2020

BELLINZONA - Uno studio sull’impatto economico della cultura in Ticino, con l’obiettivo di metterne in risalto le potenzialità nel nostro Cantone, è stato avviato dal Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) e il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS). 

La cultura e l’uso del tempo libero sono fondamentali per lo sviluppo della conoscenza, per la diffusione delle arti e per il benessere personale, ma hanno anche un impatto economico rilevante. La Statistica tascabile della cultura in Svizzera 2018, pubblicata dall’Ufficio federale della cultura, evidenzia che questo settore nel 2013 contava oltre 275'000 addetti in circa 71'000 aziende, per un valore aggiunto prodotto di circa 22 miliardi di franchi.

Questi dati evidenziano, dunque, l’interesse a promuovere un approfondimento specifico per meglio comprendere questo impatto anche nel nostro Cantone, che vanta un notevole patrimonio culturale – ad esempio, i due siti UNESCO dei Castelli di Bellinzona e del Monte San Giorgio – e attività legate alla cultura conosciute anche oltre i confini cantonali – ad esempio, il Locarno Festival con il suo richiamo internazionale o le varie mostre, concerti o rappresentazioni teatrali che si tengono al LAC di Lugano.

L’impatto economico della cultura tocca vari settori, tra cui in primo luogo il turismo, così come altri segmenti dell’economia culturale e creativa – ad esempio l’architettura, l’industria del design, quella musicale, dei programmi informatici e dei videogiochi – che presentano interessanti sviluppi futuri, con possibili risvolti innovativi.

Lo studio in questione è stato affidato alla ditta BAK Economics, che si avvarrà del supporto di un gruppo di accompagnamento con un forte legame con il territorio.

Quest’ultimo sarà composto da rappresentanti del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE), del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS), della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI), dell’Agenzia turistica ticinese (ATT), della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti) e di Locarno Festival.

La Cc-Ti parteciperà alla realizzazione dello studio con un contributo finanziario, mentre l’Osservatorio culturale del DECS contribuirà allo svolgimento delle interviste legate all’indagine. La comunicazione sarà infine presa a carico dalla RSI in collaborazione con
Locarno Festival.

I risultati dello studio sono attesi per il primo semestre del 2020.

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