Ridefinizione dei compiti e aumento degli effettivi: sono questi i prossimi passi nell’ambito della riorganizzazione delle forze dell’ordine ticinesi
BELLINZONA - Quale futuro per la polizia ticinese? «Un futuro in cui la polizia è a favore della sicurezza di tutti i ticinesi». Lo ha sottolineato oggi il consigliere di Stato Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni, presentando i prossimi passi che saranno intrapresi nella riorganizzazione delle forze dell’ordine ticinesi. Una riorganizzazione che prevede soprattutto una migliore e più chiara suddivisione dei compiti, un aumento degli effettivi per le polizie strutturate e una riduzione delle regioni.
«Accorpamenti, non annullamenti» - La concretizzazione del progetto “Polizia ticinese” prosegue dopo la recente consultazione presso tutti i comuni ticinesi. Una consultazione da cui è emersa - come illustrato da Luca Filippini, segretario generale e coordinatore dipartimentale - soprattutto un’opposizione dei comuni all’aumento degli effettivi (da cinque a venticinque, più un comandante) delle polizie strutturate. «Per questo motivo, comprendendo le preoccupazioni, questa trasformazione avverrà gradualmente e in più fasi» ha quindi spiegato Gobbi, ricordando che comunque si tratta di «accorpamenti dei corpi esistenti, senza annullare la presenza sul territorio».
Questione di prossimità - Per la polizia cantonale e quelle comunali si tratta di collaborazione, ma anche e soprattutto di una migliore e più chiara suddivisione dei compiti. Tra le nuove competenze assegnate ai corpi comunali si conteranno, per esempio, i controlli in materia di violazione della legge sugli stranieri, gli incidenti stradali anche con feriti e il commercio ambulante. «Le comunali saranno più vicine al cittadini» ha detto Gobbi.
«Le sfide stanno cambiando» - «Sempre di più in futuro la polizia cantonale dovrà mettere sul campo specialisti che andranno a toccare tutti gli ambiti» ha allora spiegato Matteo Cocchi, comandante della polizia cantonale ticinese. Roberto Torrente, a capo della comunale di Lugano, ha aggiunto: «Vogliamo delle polizie comunali più forti, perché le sfide nel campo della sicurezza stanno cambiando». E ha parlato di cambiamenti volti «a fornire un miglior servizio ai cittadini».
Le modifiche legislative saranno poste nuovamente in consultazione entro la primavera del prossimo anno, in modo che il Governo possa decidere formalmente sul progetto entro l’estate del 2019.