Il prossimo anno le autorità comunali proporranno un vasto sondaggio per meglio comprendere esigenze e preoccupazioni della popolazione
LUGANO - I cittadini cosa si aspettano dalle forze dell’ordine? E quanto si sentono sicuri nel quartiere in cui vivono? Se lo chiede la polizia comunale di Lugano, che all’inizio del prossimo anno lancerà un grande sondaggio proprio per comprendere meglio esigenze e preoccupazioni della popolazione. «Si tratta di un’operazione innovativa, con cui ci apriamo all’opinione pubblica. Anche con domande che per noi possono essere scomode» afferma il vicesindaco Michele Bertini, titolare del Dicastero sicurezza e spazi urbani.
Oltre le statistiche - Le statistiche dicono che Lugano è la città più sicura in Svizzera. Ma l’obiettivo è soprattutto di andare oltre questi dati oggettivi. «Un basso numero di interventi in una determinata zona non corrisponde per forza a un maggiore senso di sicurezza» ci spiega il vicesindaco. Non mancano quindi le situazioni in cui la polizia si trova confrontata con il divario tra la propria attività, principalmente concentrata nella lotta alla criminalità, e le preoccupazioni soggettive dei cittadini, che possono dipendere da elementi emozionali.
Risposte a 360 gradi - La percezione soggettiva della sicurezza, che sarà rilevata proprio attraverso il sondaggio, sarà quindi incrociata con i dati sulla criminalità e gli interventi della polizia. Un’operazione, questa, che permetterà poi di dare ai cittadini «risposte a 360 gradi». Se in un quartiere con pochi reati si riscontrerà molta insicurezza, per le autorità sarà infatti possibile interrogarsi sulla questione. «Si potranno allora prevedere interventi di vario tipo per migliorare il senso di sicurezza, dal decoro urbano all’integrazione» sottolinea Bertini.
All’inizio del prossimo anno il sondaggio, allestito e proposto in collaborazione con l’Istituto di scienze criminali dell’Università di Losanna, sarà sottoposto a circa un quarto degli abitanti di Lugano (si tratta di quindicimila cittadini). I risultati saranno poi resi pubblici, «con la massima trasparenza», nella seconda metà del 2019.