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BELLINZONAE ora il Cantone fa “lavorare” anche i bambini

31.10.18 - 19:58
Bel successo per la “prima” lanciata dal Dipartimento del territorio. I genitori hanno accolto in ufficio i loro figli. Come è andata? Lo spiega Luca Veronese, coordinatore del progetto
E ora il Cantone fa “lavorare” anche i bambini
Bel successo per la “prima” lanciata dal Dipartimento del territorio. I genitori hanno accolto in ufficio i loro figli. Come è andata? Lo spiega Luca Veronese, coordinatore del progetto

BELLINZONA – Il Dipartimento del territorio (DT) apre le porte ai bambini. Negli scorsi giorni, i figli dei dipendenti hanno potuto vedere da vicino che mestiere fanno e come lavorano i propri genitori. Un'iniziativa che rappresenta una vera e propria "prima" all'interno dell'amministrazione cantonale. «Da riproporre – sottolinea Luca Veronese, capo dell'Ufficio del coordinamento e dell'informazione del DT –. Stiamo già studiando i dettagli per la prossima edizione. Abbiamo preso spunto da quanto fanno alcune aziende sia in Ticino sia all’estero. E abbiamo scelto questo periodo proprio perché ci sono le ferie scolastiche».

Come si è svolta la giornata? 

«I figli delle collaboratrici e dei collaboratori, e in alcuni casi addirittura i nipoti, hanno potuto stare un’oretta assieme alle loro mamme e ai loro papà nei vari uffici. Poi c'è stato un momento didattico con una breve pièce teatrale legata a temi ambientali e una presentazione sul castagno ticinese. Al termine, è stata offerta ai bimbi una sana merenda. Hanno aderito all’iniziativa un centinaio di partecipanti tra bambini, ragazzi e genitori. Siamo pertanto decisamente soddisfatti».

Qual è l'importanza di simili iniziative?

«Lo scopo era quello di mostrare ai bambini e ai ragazzi cosa fanno i loro i genitori, dove lavorano e con chi lavorano. Dal nostro punto di vista è importante per svariati motivi. Spesso i ragazzi non sanno esattamente cosa fanno i genitori quando escono di casa. Vedere di persona il loro posto di lavoro e la loro attività è sicuramente utile al nucleo famigliare, ma anche come sensibilizzazione. Una volta era più facile. Si viveva nei paesini… Magari il papà o la mamma lavoravano vicino a casa. Ora le distanze si sono allungate».

L'amministrazione cantonale è spesso vincolata da norme rigide. Avete avuto difficoltà nel fare passare il messaggio presso i vostri superiori?

«In questo caso si è trattato di un progetto del Dipartimento del Territorio, la nostra direzione era ben disposta ed ha pure partecipato all’evento. Quindi nessuna particolare difficoltà».

Nell'economia privata ticinese, ci sono diverse aziende che attuano simili iniziative...

«Sì. Credo che l’importanza di condividere con il resto del nucleo famigliare il proprio lavoro non sia solo un piacere, ma quasi una necessità. Spesso i genitori partono al mattino presto e tornano la sera, magari con i più piccoli che sono già a letto. A volte sembra che il posto di lavoro sia un luogo asettico, lontano, una scatola chiusa dove i genitori entrano e non si sa a far cosa».

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