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LUGANOMister Bitcoin: «Ora lavoro 7 giorni su 7. E non me ne pento»

23.10.18 - 09:00
Molla il posto sicuro e diventa “cambiavalute virtuale”. Filippo Moor, 46 anni, padre di famiglia, si racconta. Intanto, il noto economista Sergio Rossi ribadisce: «Solo speculazioni»
Mister Bitcoin: «Ora lavoro 7 giorni su 7. E non me ne pento»
Molla il posto sicuro e diventa “cambiavalute virtuale”. Filippo Moor, 46 anni, padre di famiglia, si racconta. Intanto, il noto economista Sergio Rossi ribadisce: «Solo speculazioni»

LUGANO – A 46 anni ha deciso di mollare il posto sicuro in banca per lanciarsi nella sfida delle criptovalute. Oggi Filippo Moor, luganese, sposato e padre di due bimbi, è il responsabile di un cosiddetto “exchanger”. Fa, in pratica, il cambiavalute online di criptomonete. Stregato dai bitcoin, da qualche mese lavora per la più importante azienda del settore “Fintech” nella Svizzera italiana, il cui numero di impiegati supera le 70 unità. «E non si pensi che il passo sia stato facile – sostiene –. Non perché uno fa carriera bancaria, per forza se ne intende di bitcoin o di blockchain. Anzi, è più probabile che ne capiscano quelli che molti definiscono “nerd”, gli smanettoni del computer».

La piazza finanziaria ticinese non è più quella dei tempi d’oro. Lei avrebbe, comunque, potuto starsene comodo, comodo, per i prossimi 20 anni…
So che potrebbe anche andarmi male. Ma io ci credo, anzi sono convinto che questo è l’inizio di una vera e propria rivoluzione digitale.

Il bitcoin è, in sintesi estrema, un protocollo, un codice numerico. Come si fa a dare tanta fiducia a cifre create tramite algoritmi?
Anche internet in fondo è così. Quando nacque, agli inizi degli anni ’90, pochi gli diedero credito. Poi ha rivoluzionato il mondo. In realtà la vera rivoluzione sta nella blockchain, che potremmo definire come un libro mastro digitale. È un’innovazione tecnologica con un potenziale immenso, le cui applicazioni sono in parte ancora tutte da scoprire.

Si spieghi meglio…
La blockchain è sicurissima, immutabile, incensurabile e soprattutto inhackerabile. E permette transazioni senza la necessità di un intermediario. Il suo funzionamento è indissolubilmente legato al bitcoin. In futuro potrebbe servire per custodire qualsiasi genere di documento sensibile. Anche gli atti notarili, ad esempio.   

Torniamo al suo lavoro. Chi sono i suoi clienti?
Persone che acquistano bitcoin (o altre criptovalute), aspettando che un giorno il loro valore salga. E persone che le vendono perché desiderano incassarne il profitto. Un bitcoin oggi vale poco più di 6.000 franchi.

Che senso ha acquistare bitcoin sperando che il loro valore salga?
I bitcoin in circolazione da qui ai prossimi anni potranno essere al massimo 21 milioni. A un certo punto, per la sua natura deflazionaria, il bitcoin non potrà che crescere in valore.

E cosa succede se un giorno il valore del bitcoin, dovesse effettivamente salire di molto?
Chi ne possiede, deciderà probabilmente di venderli. In modo da incassare magari il doppio, o il triplo o anche di più, di quanto ha investito.

Sembra un giochino simile alla borsa…
Non proprio. Mentre la borsa è limitata negli orari, dal lunedì al venerdì, le criptovalute si possono negoziare 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Cambiano valore in continuo. Tanto per farvi capire, io non ho più gli orari d’ufficio. Mi porto il lavoro a casa, alla sera, anche nel weekend.

Non è un po’ terrificante?
A me non pesa. Evito comunque di trascurare la famiglia. Sono spinto dall’entusiasmo e dalla convinzione che questa tecnologia avrà un impatto enorme sulle nostre vite.

Pagheremo mai in bitcoin, al posto che in franchi o in euro?
Già adesso è possibile fare acquisti in bitcoin. Ad Ascona, ad esempio, hanno messo in vendita una casa.

Intendevo per acquisti più quotidiani…
No. Non penso. Anche se si sente spesso dire che, a breve, i colossi dell’e-commerce accetteranno i bitcoin come mezzo di pagamento. Il bitcoin resterà una specie di riserva di valore, molto potente. Un po’ come l’oro.

L’inventore del bitcoin non si è mai manifestato pubblicamente. Non teme che prima o poi emerga una “fregatura” colossale?
Sinceramente no. Ormai il bitcoin è slegato dal proprio inventore. Inoltre, i migliori sviluppatori di tutto il pianeta lavorano giorno e notte per migliorare questa tecnologia. Un’innovazione che è solo ai suoi inizi e che ha ancora enormi margini di miglioramento.

Il ticinese medio acquista bitcoin?
Alcuni sì. Io consiglio sempre di iniziare con piccole cifre. Di fare un passo alla volta. Anche perché poi, se per caso si perdono le password, chiamate in gergo “chiavi private”, non funziona come con la banca classica. Il rischio è di perdere i tuoi bitcoin per sempre.

Mi perdoni la schiettezza: a me sembra un sistema incredibilmente ansiogeno.
In realtà non è così complicato. Basta capire come funziona. In pratica tu diventi la banca di te stesso. Non hai più bisogno di un intermediario, di un istituto bancario. Tutto diventa decentralizzato.

Qualcuno sostiene che la blockchain, proprio perché esclude la necessità di un garante in transazioni sensibili, metterà in difficoltà le banche…
Infatti le banche temono la blockchain. Ma iniziano a guardare a questa innovazione. È destinata a cambiare radicalmente anche il settore finanziario. Borse come il Nasdaq, ma anche la borsa svizzera, hanno pubblicamente affermato di volere utilizzare la tecnologia blockchain. Se dovesse accadere, il treno del bitcoin partirebbe a tutta velocità.

Comuni come Chiasso e Zugo hanno lanciato la possibilità di pagare le imposte in bitcoin. Non è una follia?
È una bella trovata promozionale, soprattutto per attirare imprese internazionali attive nell’ambito “Fintech”. A scanso di equivoci, si pagano le imposte in bitcoin, ma istantaneamente l’equivalente viene tradotto in franchi, considerando il valore di cambio di quel preciso momento. E annullando di fatto il rischio che può generare la forte volatilità legata al prezzo del bitcoin.

Un’ultima domanda. A fine mese, lo stipendio glielo danno in bitcoin?
Che domanda. Come avviene tipicamente in questo settore, una parte del compenso può anche essere corrisposto in criptomonete. 

Lo specialista Sergio Rossi resta scettico: «Solo speculazione»

Non ha mai cambiato di una virgola il suo pensiero. Tra gli acerrimi nemici del bitcoin, c’è, da sempre, Sergio Rossi, professore ordinario di macroeconomia e di economia monetaria nell’Università di Friburgo​, uno dei personaggi economici più influenti della Svizzera. «I bitcoin sono rappresentati da una catena di blocchi numerici – sostiene – , la cui creazione non produce alcun reddito supplementare per l’insieme dell’economia. I bitcoin usurpano il potere di acquisto delle monete nazionali contro cui sono scambiati».

Insomma, per Rossi si tratta semplicemente di un’etichetta posta su depositi bancari legati originariamente a una moneta nazionale. «La volatilità dei tassi di cambio del bitcoin rispetto alle monete nazionali come il dollaro statunitense è al tempo stesso la causa e la conseguenza della speculazione su questa criptomoneta. Si acquistano e si vendono bitcoin con l’intento di speculare al rialzo o al ribasso su questo strumento finanziario».

Alcuni propongono che sia la banca centrale a emettere una criptomoneta nazionale. Rossi è possibilista. «Il bitcoin, come numerose altre criptomonete create fuori dal circuito bancario ufficiale, sparirà dalla circolazione a lungo termine, per lasciare il posto a criptovalute che saranno emesse nel sistema bancario tradizionale, dotato di una garanzia dei depositi fino a un certo importo e di una banca centrale che assicuri l’ordinato funzionamento del sistema dei pagamenti nell’economia nazionale».

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COMMENTI
 

zio bis 5 anni fa su tio
Bisogna fermare questa farsa... ha ragione Rossi, le criptovalute sono pura speculazione.. non sono supportate da nulla... quando qualcuno deciderà che è il momento di farle crollare lo faranno in un nanosecondo.. le monete reali sono supportate dall'economia del paese, le azioni dalle attività dell'azienda.. i derivati, sebbene siano porcate anche quelli, sono cmq legati ad azioni o valute.. di principio.. ma la criptovaluta?? Dal momento che c'è un bit in rete, questo può essere manipolato a piacere.. ed è questo che non mi piace della criptovaluta...

franco1951 5 anni fa su tio
Sette giorni su sette e non trascurare la famiglia? È un mago! Questione di priorità, che non è certo la famiglia. Contento lui......

Meno 5 anni fa su tio
Risposta a franco1951
Anche i contadini devono lavorare 7/7, le vacche non si mungono da sole :)

TI.CH 5 anni fa su tio
Bitcoin? lasceranno il tempo che durano, non sono sicuri e danno adito a speculazioni esose ed estreme e a raggiri facili, oggi valgono 100 magari tra un paio d'ore valgono zero. Meglio affidarsi a strutture sicure e collaudate e serie.

SosPettOso 5 anni fa su tio
Per quanto Moor possa rimanere incollato al suo pc, un qualsiasi bot (software automatico) saprà reagire più velocemente di lui. Si può anche vincere qualche battaglia (guadagnare) con mosse azzardate, ma allora tanto vale andare al casinò.... ed alla lunga solo in banco vince. PS: la blockchain sarà anche sicurissima, ma i pc di chi detiene bitcoin?...sicuro che non possano venir hackerati?

Tarok 5 anni fa su tio
ah ah ah un altro candidato per l’URC

tip75 5 anni fa su tio
dire che oggi si potrebbe star seduti in banca per i prossimi 20 anni al sicuro è un assurdità...

KilBill65 5 anni fa su tio
Questi bitcoin voglio vedere quanto dureranno...

GI 5 anni fa su tio
e per fortuna che lo va dicendo un economista del calibro del signor Rossi....altrimenti....

cambiamainagota 5 anni fa su tio
"È destinata a cambiare radicalmente anche il settore finanziario. Borse come il Nasdaq, ma anche la borsa svizzera, hanno pubblicamente affermato di volere utilizzare la tecnologia blockchain. Se dovesse accadere, il treno del bitcoin partirebbe a tutta velocità." Sig. Moor, le borse stanno valutando l' utilizzo della blockchain per catalogare le transazioni, questo non comporterebbe assolutamente nessun beneficio per il bitcoin! Con questo non voglio dire che non aumenterà di valore ma bisogna essere onesti ed ammettere che si sta comperando fumo. Allo stato attuale, visto che la maggior parte delle grandi società si sono più volte rifiutate di "aprirsi" alle criptovalute, si tratta di una pura scommessa. Bisognerebbe anche dire che l' acquisto del bitcoin è molto caro (al contrario di quanto affermato) perchè ci sono molte commissioni da pagare ai vari interlocutori.

fapio 5 anni fa su tio
Risposta a cambiamainagota
"Allo stato attuale, visto che la maggior parte delle grandi società si sono più volte rifiutate di "aprirsi" alle criptovalute...": Come dici tu "allo stato attuale", voglio propro vedere se cambierà il trend se le "grandi società" staranno lì a guardare e basta o se si decideranno ad aprirsi.

Asdo 5 anni fa su tio
Risposta a cambiamainagota
È più probabile la creazione di un crypto franco come fatto dal Venezuela con il Petro o come, se non sbaglio, pianificava la Svezia

cambiamainagota 5 anni fa su tio
Risposta a fapio
ma difatti io ho anche detto che questo non vuole dire che il valore non salirà ma io sono abituato a ragionare su quello che si sa. Con i "se ed i ma" non si è mai costruito niente. Lo sai perchè molti si rifiutano di accettare cripto?.... informati e poi capirai...

fapio 5 anni fa su tio
Risposta a cambiamainagota
spiegamelo tu pf...

cambiamainagota 5 anni fa su tio
Risposta a fapio
io sono come i broker di cripto....non lavoro a gratis -:)

fapio 5 anni fa su tio
Risposta a cambiamainagota
allora è il caso di dire che cambia mai nagota...
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