In un caso su due «non si rispettano le buone procedure». Le analisi del Laboratorio cantonale su 311 prodotti
BELLINZONA - Alture e pascoli alpini fanno rima con genuinità? Non sempre. Almeno, non nel senso in cui la intende il Laboratorio cantonale. Gli esperti del Dss hanno analizzato 311 prodotti caseari degli alpeggi ticinesi, per valutarne la qualità igienico-microbiologica.
Il 10 per cento dei campioni prelevati è risultato non conforme, scrive il Laboratorio in una nota. Se latte e yogurth non hanno presentato alcun problema, il burro è l'osservato speciale: è risultato fuori norma in oltre un caso su due. Per i formaggi freschi e quelli duri la percentuale scende a circa il 20 per cento.
La qualità della produzione «è globalmente buona e i consumatori possono gustare i prodotti senza timori» rassicura il Laboratorio. «I punti critici - prosegue la nota - sono rappresentati dalla qualità del latte, per la presenza di animali affetti da mastiti subcliniche, e, dalla produzione di burro senza il rispetto delle buone procedure». Anche la qualità dell'acqua utilizzata nei locali di produzione sarebbe «spesso insufficiente».