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CANTONE«In Ticino i pericoli naturali sono un tema prioritario»

13.10.18 - 10:47
In occasione dell’odierna Giornata mondiale per la riduzione dei disastri naturali, il Dipartimento del territorio intende sensibilizzare la popolazione sul tema
DT
«In Ticino i pericoli naturali sono un tema prioritario»
In occasione dell’odierna Giornata mondiale per la riduzione dei disastri naturali, il Dipartimento del territorio intende sensibilizzare la popolazione sul tema

BELLINZONA - «In Ticino i pericoli naturali sono un tema prioritario». E proprio oggi, in occasione della Giornata mondiale per la riduzione dei disastri naturali, il Dipartimento del territorio intende sensibilizzare la popolazione sul tema.

«La protezione - sottolinea il DT in una nota - avviene secondo i principi della gestione integrata dei rischi. L’accertamento dei pericoli è il primo imprescindibile elemento. Lo sviluppo intensivo del territorio spesso determina un incremento del rischio per le persone e i beni esposti. Le misure di pianificazione del territorio e di gestione degli eventi hanno acquisito negli ultimi anni sempre più importanza, insieme alla collaborazione tra settore pubblico e settore privato».

Uno strumento preventivo - Lo strumento per l’accertamento dei pericoli naturali è il cosiddetto Piano delle Zone di Pericolo (PZP), dove sono rappresentate le aree potenzialmente interessate da un fenomeno naturale. «Esso considera - continua il Dipartimento di Zali - non solo eventi già avvenuti, ma anche scenari ritenuti possibili in futuro. Il PZP costituisce la base indispensabile per una corretta pianificazione del territorio, per la progettazione delle misure di premunizione e per la gestione dell’emergenza».

Linee guide da Berna, ma non solo - Il PZP è allestito sulla base di linee guida elaborate dall’Ufficio federale dell’ambiente e dall’Ufficio federale della pianificazione territoriale. Ma non solo. «Per una delimitazione più accurata possibile dei pericoli naturali vengono considerate anche altri fattori», spiega il DT. «Come l’interpretazione di eventi conosciuti, analisi delle tracce sul terreno o simulazioni con modelli numerici».

Quattro classi di pericolo - Vi sono quattro classi di pericolo, composte dalla combinazione di due grandezze: l’intensità e la frequenza con la quale può manifestarsi un determinato evento. L’intensità esprime la grandezza (magnitudo) di un fenomeno ed è specifica per ogni tipologia di pericolo, mentre la frequenza (periodo di ritorno) la probabilità di accadimento di un evento. I quattro gradi di pericolo sono definiti come segue: pericolo elevato (zona rossa); pericolo medio (zona blu); pericolo basso (zona gialla); pericolo residuo (zona tratteggio bianco-giallo).

Tanti attori in gioco - La Sezione forestale attraverso l’Ufficio pericoli naturali, incendi e progetti, è responsabile dei PZP relativi ai fenomeni valanghivi e ai movimenti di versante. L’Ufficio dei corsi d’acqua si occupa della redazione dei PZP per i pericoli legati all’acqua. Dal 2005 è pure attiva una Commissione pericoli naturali che assicura il necessario coordinamento fra i due servizi tecnici.

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