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«Il mio cuore rischiava di cedere, ma ho voluto mio figlio»

CANTONE«Il mio cuore rischiava di cedere, ma ho voluto mio figlio»

12.10.18 - 08:00
La storia di una donna cardiopatica, oggi con un cuore nuovo. Dal primo ottobre c’è il registro online per diventare donatore. In dieci giorni oltre 26.000 iscritti, di cui 650 in Ticino
Tio/20 minuti - Davide Giordano
«Il mio cuore rischiava di cedere, ma ho voluto mio figlio»
La storia di una donna cardiopatica, oggi con un cuore nuovo. Dal primo ottobre c’è il registro online per diventare donatore. In dieci giorni oltre 26.000 iscritti, di cui 650 in Ticino

LUGANO - In Svizzera c'è carenza di donatori di organi. La domanda, per contro, è sempre elevata. Per ovviare a questo inconveniente, dal primo di ottobre è nato un registro online (su www.swisstransplant.org) che permette di registrarsi e manifestare in modo semplice e veloce l'intenzione di donare.

È grazie a un donatore, ad esempio, se Nastassjia Gehring - cardiopatica dall'età di 11 anni - è oggi una madre felice. «Mi hanno detto che un giorno il cuore avrebbe ceduto. Anche fare 10 metri a piedi era un'impresa impossibile». Nonostante questo, quando è giunto il momento, ha voluto creare una famiglia: «Mi hanno sconsigliato di portare avanti la gravidanza. Malgrado tutto è andata bene. Mio figlio è nato di 7 mesi e mezzo e sta benissimo».

Il cuore tuttavia ne ha risentito. «È peggiorato in fretta. Fino a quando ho iniziato a respirare a fatica. Sono stata male che era agosto 2017. Sono entrata in lista per il trapianto ad ottobre».

Per la donna l'idea di doversi sottoporre ad un trapianto non è stata facile da accettare: «Ma c'erano belle prospettive di vita». Così è arrivato dicembre. Ed è stata chiamata. «Hai la paura di non risvegliarti. Mi hanno solo detto che era un cuore giovane e forte».

Oggi Nastassjia sta bene. Anche se deve seguire una lunga terapia farmacologica per evitare il rigetto. «Ho scritto una lettera anonima alla famiglia del donatore. Voglio che sappiano che cosa farò in questa nuova vita».

Pochi donatori in Svizzera - «In Svizzera solo il 5% della popolazione ha una carta di donatore - spiega il Prof. Dr. med Paolo Merlani, Membro del Consiglio di fondazione Swisstransplant -. Questo, però, non sembra corrispondere alla volontà di donare. I sondaggi dimostrano che fino a 3/4 della popolazione sarebbe d'accordo a dare gli organi».

Da qui la creazione del registro online: «In dieci giorni abbiamo avuto più di 26mila iscrizioni di cui oltre 650 dal Ticino. Esplicitare le proprie intenzioni credo possa sollevare la famiglia, qualora ci si trovasse in una situazione di morte cerebrale, da una decisione estremamente difficile da prendere».

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