Non si placano gli animi del gruppo contrario al progetto di rinaturazione della zona tra San Vittore e Lumino
SAN VITTORE (GR) - Lo scorso venerdì è stato inaugurato ufficialmente il nuovo Centro di controllo per veicoli pesanti (CCVP), progettato e realizzato dall’Ufficio federale delle strade USTRA sul sedime dell’area di sosta Campagnola (A13) in direzione Sud-Nord. Questo nuovo Centro avrà il compito, assieme a quello già attivo ad Unterrealta (in direzione Nord-Sud), di eseguire dei controlli sui mezzi pesanti per garantire una maggiore sicurezza a tutti gli utenti di questa Strada nazionale.
Appena fuori dal perimetro dell’inaugurazione era presente il presidio del gruppo "Salviamo Bassa" (così si chiama la zona tra San Vittore e Lumino), che è contraria al progetto di rinaturazione e intende per questo «dire basta all'arroganza di Ustra». E proprio il gruppo torna ad attaccare i metodi dell’Ufficio federale delle strade che - a suo dire - «ha allestito un teatrino recitato da un impacciato e impreparato Enrico Galli», capo progetto, che non sarebbe stato in grado di rispondere alle loro domande e li avrebbe anzi «invitati a farsi da parte».
“Salviamo Bassa” accusa Ustra di «avere sempre rifiutato di presentare il progetto con informazioni precise, dettagliate e comprensibili» essendosi limitati a «depositare due faldoni di documenti nelle Cancellerie comunali sperando che nessuno se li andasse a studiare»: «Questa volta avete toppato. Noi ce lo siamo letto sillaba dopo sillaba e guardato attentamente ogni lineetta dei piani».
Il responsabile Ustra della filiale di Bellinzona Marco Fioroni si è detto «dispiaciuto» per le reazioni «alle misure di compensazione ambientale» che prevedono «di ripristinare l’alveo del fiume Moesa prima della costituzione dell’autostrada» e comunque con «misure di compenso», nonostante «ci sarà qualcuno che magari verrà toccato di più». A tutto questo il gruppo “Salviamo Bassa” risponde con amarezza, ma con «coscienza vigile e un cervello capace di pensare»: «Come pensa Ustra di compensare le persone che frequentano questa zona e che non potranno più farlo nella libertà che questi luoghi oggi permettono? E come pensa Ustra di compensare la terra che sottrae per assurdi progetti? Pagando? E poi? Si coltiveranno i quattrini? Il bestiame verrà nutrito con banconote e monetine? Ma la terra non ha prezzo, signori, il territorio non è in vendita! E credete ancora, dall'alto dei vostri 32 milioncini, che non abbiamo veramente capito cosa si voglia fare?».