Dopo soli 5 mesi, il Kentucky Fried Chicken ticinese ha già attuato una ristrutturazione da brividi
MENDRISIO – Sono partiti in 30 e più. Ora sono la metà. Importante ridimensionamento, a soli 5 mesi dall'apertura dell'attività, per il Kentucky Fried Chicken (KFC) di Mendrisio. Negli ultimi mesi, diversi collaboratori del ristorante fast food sarebbero stati lasciati a casa. Ad altri sarebbe stata ridotta la percentuale di impiego.
Il precedente – I primi campanelli d'allarme erano emersi poche settimane dopo l'inaugurazione del regno ticinese del pollo fritto. Con persone non assunte, dopo un periodo di prova di qualche giorno. L'azienda, tuttavia, aveva spiegato come, in quelle precise circostanze, tutto rientrasse nella norma.
La fase di test – Ora la situazione sembra essere più preoccupante. C'è chi parla di diversi licenziamenti, verificatisi negli ultimi mesi. E di un clima teso sul posto di lavoro. I superstiti sarebbero una dozzina. Ufficialmente, secondo l'azienda, sono 16. «Ma tutto era chiaro sin da subito – sostiene Pavel Popov, titolare del franchising –. Quando siamo partiti, non si sapeva esattamente di quante e quali persone avremmo avuto bisogno. Per questo ne sono state testate alcune in più. Ma anche quelle che oggi non ci sono più sono sempre state pagate correttamente».
Una famiglia seria – Popov ha investito a Mendrisio circa 1 milione e 800mila franchi nel progetto. «Il 60% di questo denaro è restato in Ticino, a ditte locali – afferma Luca Giordano, consulente di KFC Ticino –. E il resto, comunque, non è uscito dalla Svizzera. La famiglia Popov è seria, ha già aperto un altro KFC a Berna, garantendo ulteriori posti di lavoro. E ha inoltrato la domanda di costruzione per un nuovo fast food a Losanna. Gode della fiducia della società tedesca che gestisce il marchio KFC in Europa».
Questione di punti di vista – Sarà. Ma intanto a Mendrisio c'è chi si è rivolto ai sindacati. «Ogni mese tagliavano qualcuno. Si andava a lavorare con l'odore di licenziamento nelle narici», racconta una persona rimasta senza lavoro. Popov, tuttavia, non ci sta a vestire i panni del cattivo. «I licenziamenti sono stati solo 3. E altre 3 persone sono state spostate nella nuova filiale di Berna. Le riduzioni della percentuale di lavoro? Sono subentrate solo col mese di settembre. La gente, subito dopo le vacanze estive, spende meno nella ristorazione. È lo stesso motivo per cui a qualcuno abbiamo proposto di lavorare a ore».
Lo specialista in risorse umane – Decisivo, nella ristrutturazione, sarebbe stato il ruolo di uno specialista in risorse umane giunto dalla Germania. Popov, nel frattempo, respinge anche la tesi secondo cui il KFC di Mendrisio sarebbe in perdita e avrebbe i bilanci in passivo. «Siamo contenti dei risultati ottenuti finora. E i nostri collaboratori lavorano col sorriso. In vista della prossima primavera, stiamo organizzando diverse azioni per le famiglie. Io tengo molto al Ticino. A tal punto che sto valutando nuovi investimenti per il futuro».