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CANTONEHiv, passi avanti nella ricerca anche grazie all'Eoc

21.09.18 - 12:09
Tra i coautori di un lavoro di ricerca pubblicato sulla rivista Nature c'è anche il professor Enos Bernasconi
Ti Press
Hiv, passi avanti nella ricerca anche grazie all'Eoc
Tra i coautori di un lavoro di ricerca pubblicato sulla rivista Nature c'è anche il professor Enos Bernasconi

LUGANO - La prestigiosa rivista scientifica Nature ha pubblicato nel suo ultimo numero un lavoro di ricerca scaturito dalla collaborazione pluriennale nell’ambito dello studio svizzero sul virus HIV, all’origine della Sindrome da immunodeficienza acquisita. Tra i coautori di questo prestigioso lavoro vi è anche il professor Enos Bernasconi, viceprimario del Servizio di Malattie Infettive dell’Ospedale Regionale di Lugano. I lavori dei ricercatori hanno dimostrato che all’incirca 1% delle persone con infezione HIV produce anticorpi che bloccano la maggior parte dei ceppi virali. Questi anticorpi a largo spettro di azione rappresentano la chiave per sviluppare un vaccino efficace contro l’HIV.

Allo studio svizzero della coorte HIV, avviato nel 1988, partecipano gli ospedali universitari svizzeri e diversi altri grossi ospedali, tra cui l’EOC. Lo studio ha coinvolto oltre 20'000 persone che hanno contratto l’infezione HIV in Svizzera. Il team di ricercatori, sotto la guida dell’Istituto di virologia medica dell’Ospedale universitario di Zurigo, hanno potuto mostrare che il genoma dell’HIV è il fattore decisivo che determina quali anticorpi vengono prodotti dalle persone sieropositive. Un piccolo numero di persone con infezione HIV produce degli anticorpi “speciali”. Questi anticorpi non combattono solo un ceppo virale, ma neutralizzano quasi tutti i ceppi di HIV conosciuti. La ricerca per lo sviluppo di un vaccino dell’HIV è focalizzata sulla scoperta di fattori responsabili della produzione di questi anticorpi neutralizzanti.

In passato erano già stati scoperti alcuni fattori tra cui la concentrazione di virus nel sangue, la diversità dei ceppi virali, la durata dell’infezione e la provenienza geografica delle persone infette: questi fattori possono influenzare la risposta immunologica al virus. In questo nuovo studio è stato possibile identificare un ulteriore fattore, ossia il materiale genetico dell’HIV.

Gli anticorpi che agiscono contro l’HIV si legano alle proteine che si trovano sulla superfice del virus. Queste proteine di superfice si differenziano a seconda del sottotipo o ceppo di virus. Ed è proprio molto probabilmente un particolare tipo di proteina di superfice del virus a indurre un’efficace risposta immunitaria. Per poter sviluppare un vaccino efficace contro l’HIV è necessario caratterizzare ancora meglio le proteine di superfice e i ceppi virali che inducono la formazione di anticorpi neutralizzanti a largo spettro. Nel laboratorio di virologia di Zurigo è stata identificata una di queste proteine che sarà utilizzata per tentare di indurre un’adeguata risposta immunitaria.

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