Nonostante la situazione venga monitorata dalla Sezione della mobilità del Cantone, la mobilità ferroviaria continua a essere problematica
BELLINZONA - L’anno scolastico è iniziato così come era finito. Con diversi ed evidenti disagi legati alla mobilità. Oltre agli ormai cronici intasamenti sulle strade - in particolare sull’A2, in Malcantone e sul Piano di Magadino - anche chi viaggia in treno non se la passa meglio, come testimoniano le fotografie scattate stamattina sul Tilo partito alle 7.30 da Bellinzona in direzione di Locarno. «C’era così tanta gente che le porte si sono chiuse a fatica», racconta una studentessa, che si domanda: «E se un anziano dovesse prendere quel treno?».
Il tema era stato affrontato anche a livello politico nella primavera scorsa, quando il deputato dell’Mps Matteo Pronzini aveva interrogato il Governo sottolineando i disagi quotidiani che i passeggeri dei treni regionali devono affrontare (ritardi e soppressioni, sovraffollamento, guasti tecnici). «Purtroppo invece di fornire un servizio adeguato a chi vorrebbe usare il treno in alternativa all’auto vengono costantemente riscontrati problemi e disservizi», scriveva, chiedendo un intervento del Governo presso le Ffs.
Nella sua risposta, il Consiglio di Stato affermava che la situazione di disagio «è nota», che il servizio ferroviario «è in costante sviluppo» e che la Sezione della mobilità intrattiene regolari contatti con Ffs/Tilo, i quali si stanno adoperando per migliorare la situazione.
A qualche mese di distanza dalle risposte del Governo, sembra però che di lavoro ce ne sia ancora.