Dopo anni di segnalazioni il problema sarebbe stato risolto. Il Governo: «Rete riparata»
CAPRIASCA - Sul "guazzabuglio nel Predabuglio" il Governo arriva a fare chiarezza dopo l'ennesima moria di pesci e un'interrogazione firmata dalla deputata Sara Beretta Piccoli.
L'ultimo episodio risale all'11 luglio scorso. Ma altri 3 ne erano stati segnalati nelle settimane precedenti. In seguito all'ennesima segnalazione da parte di un privato cittadino, la Sezione per la protezione dell'aria e del suolo (SPAAS) ha eseguito una prova di tracciamento dove è stato possibile accertare che la canalizzazione delle acque luride comunali presentava delle perdite». «Perdite che - spiega il Consiglio di Stato nella risposta all'atto parlamentare -, infiltrandosi nel terreno, causavano la diffusione di inquinanti dalla canalizzazione al tratto a cielo aperto del riale».
I misteriosi episodi di inquinamenti nel riale Predabuglio non sono un problema sorto di recente. Già nel 2014, infatti, Tio/20 Minuti segnalava la presenza di schiume sospette nelle acque che scorrono nel comune di Capriasca. In tal senso il Governo sottolinea come «il Comune di Capriasca e il Dipartimento del territorio, già negli scorsi anni» avessero «collaborato alla ricerca della cause di questi inquinamenti». Il Comune aveva adottato anche misure di natura edile e gestionale per «evitare che eventuali residui di idrocarburi e schiume» giungessero nel riale.
Solo le ultime ricerche (seguite ai recenti 4 episodi), tuttavia, hanno permesso di evidenziare che «la condotta delle acque miste comunale verosimilmente non è stagna in quanto residui di tracciante giungono fino al riale Predabuglio».
Quel che il Governo assicura è che sono state subito intraprese misure per riparare la rete e verranno effettuate ispezioni per verificare che non vi siano ulteriori perdite. E che, fortunatamente, l'inquinante non avrebbe provocati particolari deficit ambientali. «La moria di pesci ha costituito - conclude la risposta all'interrogazione - un fenomeno temporaneo legato a un evento acuto di apporti di acque di origine fognaria».
Insomma, con gli interventi messi in atto e le misure pianificate, il problema non dovrebbe più presentarsi.