
NEUCHATEL - Sempre più persone lavorano in Svizzera: nel secondo trimestre il numero degli impieghi è salito a 5,05 milioni, con una progressione del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2017. Il Ticino è l'unica regione che non cresce: marcia sul posto con 227'000 posti di lavoro.
In cifre assolute l'aumento a livello nazionale - definito "forte" dall'Ufficio federale di statistica (UST), che ha diffuso oggi i dati - è stato di 104'000 impieghi: circa 14'000 nel settore secondario (industria e costruzioni) e circa 89'000 nel terziario (servizi), con incrementi percentuali rispettivamente dell'1,3% e del 2,3%.
Espresso in equivalenti a tempo pieno, il volume di impieghi ammonta a 3,93 milioni (+2,0% su base annua). Il settore secondario è cresciuto di 14'000 unità (+1,4%), quello terziario di 63'000 (+2,2%).
L'occupazione avanza in particolare nei rami alberghi e ristoranti (+5,0%), servizi alle imprese (+3,2%), sanità (+3,0%), trasporti e comunicazioni (+2,7%), istruzione (+2,0%), attività manifatturiere (+1,4%) e costruzioni (+1,2%). Presentano invece dei cali i settori del commercio (-0,8%) e delle attività finanziarie e assicurative (-0,9%).
Nel periodo in rassegna l'impiego offre un quadro al rialzo in tutte le grandi regioni (a parte il Ticino), con incrementi su base annua fra l'1,3% (Espace Mittelland) e il 3,0% (regione del Lemano e Svizzera nordoccidentale).
I dati raccolti attraverso un sondaggio presso le imprese fanno presagire un aumento dell'occupazione anche nel prossimo trimestre. Le aziende segnalano anche un aumento delle difficoltà di reclutamento di personale qualificato.
Già perché in Ticino una grande maggioranza dei posti di lavoro é occupata da frontalieri assunti dai braci soci nostrani. Il "bello" di questo cantone é che le statistiche non funzioneranno mai.....qui siamo a livelli di società a mò di stivale.